Iran, ora Trump vuole la spallata al regime di Khamenei
Il presidente americano sceglie l'enfasi e la retorica evidenziando la volontà di accelerare la situazione
Ora l’enfasi militare di Donald Trump vira verso il cambio di regime in Iran. E, a neanche 24 ore dagli attacchi americani ai siti nucleari iraniani, lancia il Miga, “Rendiamo l’Iran di nuovo grande”, un acronimo che riecheggia il Maga, “Make America great again” che gli ha spianato la strada negli Usa all’atto della sua seconda elezione. In un post su Truth social il presidente americano scrive: “Non è politicamente corretto usare il termine ‘cambio di regime’, ma se l’attuale regime iraniano non è in grado di RENDERE GRANDE L’IRAN, perché non dovrebbe esserci un cambio di regime? MIGA!”.
Una nuova riunione Situation Room
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontrerà nello Studio Ovale il team per la sicurezza nazionale alle 13 di oggi ora di Washington, le 19 in Italia, per discutere del conflitto in corso con l’Iran. E ha posticipato la partenza per il vertice della Nato in programma per oggi.
Il bottino dei centri in Iran
“Sono stati arrecati danni monumentali a tutti i siti nucleari in Iran, come dimostrano le immagini satellitari. Annientamento è il termine più appropriato!”. Così la retorica del presidente americano sul risultato dei raid aerei americani sui siti nucleari dell’Iran, nonostante l’ampiezza delle notizie che indicano il trasferimento di uranio dalle basi iraniane nelle scorse settimane. “I danni più gravi si sono verificati molto al di sotto del livello del suolo. Centro del bersaglio!!!”. Messaggio al quale si è aggiunta nuova enfasi nel salutare il rientro dei piloti in Usa: “I GRANDI piloti dei B-2 sono appena atterrati, sani e salvi, nel Missouri. Grazie per il lavoro ben fatto!”.
Israele aspetta la spallata
“Non ci lasceremo trascinare in una guerra di logoramento, ma non termineremo nemmeno questa storica operazione prima di aver raggiunto tutti i nostri obiettivi”, ribadisce il premier israeliano Benjamin Netanyahu in una conferenza stampa. “Quando avremo raggiunto i nostri obiettivi in Iran, non continueremo le attività oltre il necessario, ma non le concluderemo nemmeno troppo presto – ha assicurato -. Abbiamo già ottenuto molto e ora, con l’aiuto del presidente Trump, ci siamo avvicinati ancora di più al raggiungimento dei nostri obiettivi. Trump e io siamo determinati a rimuovere la minaccia”.
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