Come eliminare la “sosta selvaggia” VIDEO
Dal diverbio all'azione con un escavatore nella campagna inglese
Come “eliminare” il problema della sosta selvaggia: nel video virale che circola a Barnard Castle, contea di Durham nel Regno Unito, un diverbio classico tra automobilisti è degenerato a causa del “troppo zelo” di un agricoltore alla guida di un mezzo escavatore. Un video diffuso dal canale Telegram Tutti i Fatti, che ripubblichiamo qui sotto.
Sosta selvaggia: il diverbio, il passaggio all’azione
La disputa è nata perché alcune auto erano parcheggiate male, bloccando ripetutamente la strada che dà sul suo campo. Di fronte a ripetute richieste ignorate di liberare la strada, l’agricoltore ha deciso di passare all’azione, utilizzando il suo mezzo per affrontare la situazione, trasformando così una banale lite per una precedenza in un vero spettacolo virale.
In Italia, “incultura urbana”
In Italia, un problema di illegalità e “incultura urbana”. Nella Capitale, in alcune zone residenziali di Montesacro, si verificano soste selvagge su marciapiedi, strisce pedonali, in curva e davanti agli scivoli per disabili, creando gravi disagi soprattutto ad anziani, bambini e disabili che devono camminare o attraversare in sicurezza. Comportamenti che portano spesso a contrasti tra residenti e conducenti imprudenti, con problemi di sicurezza e accessibilità evidenti.
A Treviso, vicino all’aeroporto Canova, molti automobilisti parcheggiano in divieto di sosta per giorni, spesso senza multe o rimozioni, provocando proteste e video-denunce dei residenti, che si lamentano della mancanza di controlli da parte delle autorità. Alcuni giustificano la sosta selvaggia per mancanza di posti nei parcheggi ufficiali, soprattutto nei weekend o durante le festività, generando un clima caotico e di tolleranza forzata.
A Napoli, il fenomeno della sosta selvaggia è particolarmente “fantasioso”. Ci sono segnalazioni di parcheggi abusivi con figure minacciose, ma anche di automobili parcheggiate in modo molto creativo e arbitrario nei pressi di zone collinari difficili da controllare. Questo genera non solo rabbia nei cittadini, ma anche una sorta di riconoscimento ironico di una “tradizione” locale della sosta selvaggia fuori dalle regole.
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