Meloni all’assemblea Onu: “Israele è andata troppo oltre”
La premier cita San Francesco d'Assisi: "Tempo di dimostrare coraggio"
Cita San Francesco d’Assisi, Giorgia Meloni nel suo intervento all’assemblea dell’Onu. La premier italiana ha aperto ad alcune proposte messe sul tavolo da Trump, ha deplorato l’ambientalismo spinto e ha condannato (parzialmente) Israele criticando con forza la postura della Russia sullo scenario ucraino. Sul fronte africano, da Meloni arriva la proposta di convertire il debito, fatto che per la premier italiana al momento sarebbe “non più rinviabile”.
Meloni all’assemblea Onu: temi e proposte
Parte da San Francesco, la premier: “La scelta che abbiamo nelle nostre mani è semplice: lasciare tutto così com’è, e rifugiarci in ciò che è semplice, o dimostrare ai nostri cittadini che non sprecheremo l’occasione storica – che questo tempo, con le sue molteplici sfide, ci ha consegnato – di costruire un mondo più giusto e più sicuro. Perché, come ha detto San Francesco, il più italiano dei Santi, che ha dato il nome alla città dove questa Organizzazione è nata, i combattimenti difficili vengono riservati solo a chi ha un coraggio esemplare. Credo sia arrivato il tempo di dimostrare quel coraggio”.
Due popoli due Stati
Meloni all’assemblea Onu ha ribadito la proposta di un riconoscimento alla Palestina sotto la doppia condizione del rilascio degli ostaggi e dell’estromissione di Hamas da ogni ruolo di governo: “Riteniamo che il riconoscimento della Palestina debba avere due precondizioni irrinunciabili: il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani e la rinuncia da parte di Hamas ad avere qualsiasi ruolo nel governo della Palestina. Perché chi ha scatenato il conflitto non può essere premiato”. Su questo arriva l’invito a Netanyahu: “Riteniamo che Israele non abbia il diritto di impedire che domani nasca uno Stato palestinese, né di costruire nuovi insediamenti in Cisgiordania al fine di impedirlo. Per questo abbiamo sottoscritto la Dichiarazione di New York sulla soluzione dei due Stati. È la storica posizione dell’Italia sulla questione palestinese, una posizione che non è mai cambiata”.
“Israele esca dalla trappola”
Meloni ha spiegato: “Non ci accodiamo a chi scarica su Israele tutta la responsabilità di quello che accade a Gaza. Perché è Hamas ad aver scatenato la guerra. È Hamas che potrebbe far cessare le sofferenze dei palestinesi, liberando subito tutti gli ostaggi. È Hamas che sembra voler prosperare sulla sofferenza del popolo che dice di rappresentare. Israele deve uscire dalla trappola di questa guerra. Lo deve fare per la storia del popolo ebraico, per la sua democrazia, per gli innocenti, per i valori universali del mondo libero di cui fa parte”. Quindi Giorgia Meloni all’assemblea Onu ha dichiarato: “servono soluzioni concrete. Perché la pace non si costruisce solo con gli appelli, o con proclami ideologici accolti da chi la pace non la vuole. La pace si costruisce con pazienza, con coraggio, con ragionevolezza. I bambini di Gaza, come quelli che l’Italia sta orgogliosamente accogliendo e curando nei propri ospedali, chiedono risposte che possano migliorare la loro condizione, e su quello siamo impegnati”.
Sì al cessate il fuoco
La premier ha quindi aggiunto: “L’Italia c’è e ci sarà per chiunque sia disposto a lavorare a un piano serio per il rilascio degli ostaggi, un cessate il fuoco permanente, l’esclusione di Hamas da ogni dinamica di governo in Palestina, il graduale ritiro di Israele da Gaza, l’impegno della comunità internazionale nella gestione della fase successiva al cessate il fuoco, fino alla realizzazione della prospettiva dei due Stati. Consideriamo, in questo senso, molto interessanti le proposte che il Presidente degli Stati Uniti ha discusso con i paesi arabi in queste ore e siamo pronti ovviamente a dare una mano”. Meloni, inoltre, all’assemblea Onu ha parlato anche dell’esagerazione di Israele.
Israele è andata oltre
“La ferocia e la brutalità”, ha detto Meloni all’assemblea Onu rifacendosi all’attacco di Hamas del 7 ottobre, “la caccia ai civili inermi, hanno spinto Israele ad una reazione, in principio, legittima. Perché ogni Stato e ogni popolo ha il diritto di difendersi. Ma la reazione a una aggressione – ha sottolineato la premier italiana – deve sempre rispettare il principio di proporzionalità. Vale per gli individui, e vale a maggior ragione per gli Stati. E Israele ha superato quel limite, con una guerra su larga scala che sta coinvolgendo oltre misura la popolazione civile palestinese. È su questo limite che lo Stato ebraico ha finito per infrangere le norme umanitarie, causando una strage tra i civili. Una scelta che l’Italia ha più volte definito inaccettabile, e che porterà al nostro voto favorevole su alcune delle sanzioni proposte dalla Commissione Europea verso Israele”.
Torna alle notizie in home