Esteri

L’ultimo amico se ne va, Philippe licenzia Macron: “Presidenziali subito”

S'è stancato pure l'alleato più affidabile: "Adesso se ne deve andare"

Tu quoque, Philippe: Macron accoltellato alla schiena dal suo alleato più fedele, uomo che gli fu primo ministro: “Subito le presidenziali”. Del resto non è che occorra chissà quale coraggio per disarcionare il traballante inquilino dell’Eliseo. Un uomo, Macron, capace di scavarsi la fossa con le sue stesse mani imponendo, nel momento in cui la Francia era più polarizzata che mai, le nuove elezioni che hanno restituito un parlamento a dir poco impraticabile. Vieppiù per le forze di centro care a monsieur le president. Sebastien Lecornu è solo l’ultima vittima di una tragedia politica che sfocia nella farsa del governo più corto della storia di (tutte) le Repubbliche francesi, dal 1792 a oggi.

Philippe disarciona Macron

“Nomini un primo ministro per approvare il bilancio” e fatto questo “annunci l’intenzione di indire elezioni presidenziali anticipate”. Edouard Philippe ha le idee fin troppo chiare e le canta a Macron che, invece, ha tutta l’intenzione di restarsene abbarbicato all’Eliseo e di resistere a ogni assalto politico. L’ex premier, a Rtl, parla chiaro e spiega: “Dopo l’approvazione del bilancio se ne andrà immediatamente”. Poi se la sbroglino gli altri. Con le presidenziali da indire e un Paese che trema nella tempesta politica e finanziaria. E che potrebbe svoltare a destra.

La Francia nella bufera

Macron ha forzato fin troppo la mano. E non sembra avere più carte da giocare al tavolo della politica. Il Paese è stretto tra la buriana dei mercati, che chiedono a Parigi di fare le riforme, e un’opinione pubblica che di tagli, strette e di rinunciare ai diritti acquisiti non ne vuole sapere. Ha vivacchiato, Macron, incendiando la discussione sui grandi temi della geopolitica tentando di dare ai francesi l’idea di un Paese tornato alla grandeur. Senza riuscirci granché. Adesso, le jeux son faites e rien va plus: Macron, fatti da parte te lo dice pure Philippe.