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Editoriale

Contro Ue e “Chat Control” il muro di Berlino a difesa della nostra privacy

di Adolfo Spezzaferro -


Salvati dalla Germania. Sembra strano di questi tempi ma tant’è. Con una compattezza politica ormai rara in Europa, Berlino ha respinto la proposta di regolamento Ue nota come “Chat Control”. Spd e Cdu, i due principali partiti di governo, si sono schierati contro il piano di Bruxelles che imporrebbe ai fornitori di servizi digitali di analizzare preventivamente i messaggi privati per individuare contenuti pedopornografici. La ministra della Giustizia Stefanie Hubig ha bocciato senza se e senza ma “il controllo ingiustificato delle chat”. Anche l’opposizione ha detto no, creando un fronte comune trasversale. Come ha ben detto Jens Spahn (Cdu), la norma equivarrebbe ad aprire a buffo la corrispondenza postale. Il “Nein” tedesco, espresso da uno dei Paesi decisivi nei processi legislativi Ue, ha un peso politico dirimente e potrebbe (speriamo!) bloccare l’intero iter. Bisogna vedere se la fermezza mostrata pubblicamente troverà conferma nelle trattative. Per il momento, il muro di Berlino difende i nostri diritti fondamentali e la nostra privacy digitale.


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