Chi è il “mandante morale” di cotanto blaterare nei 5 Stelle?
L’attentato a Ranucci è un fatto gravissimo, che dovrebbe unire tutti nella difesa della libertà d’informazione. Invece, c’è chi si macchia del peggiore sciacallaggio politico. In un post vergognoso, il grillino Dario Carotenuto (Commissione Vigilanza Rai) accusa il governo di essere il “mandante morale” dell’attacco al giornalista, perché lo avrebbe abbandonato (anche se Ranucci ha la scorta).
Questo blaterare oltrepassa ogni limite di decenza. Non meno teatrale l’atteggiamento del leader M5S Giuseppe Conte, che trasforma la solidarietà per Ranucci nella solita passerella permanente da dove ciarlare sul fatto del momento. Conte (ormai sul viale del tramonto con le sue 5 Stelle cadenti) getta benzina sul fuoco, attaccando la maggioranza, “rea” di aver “delegittimato, deriso e sbeffeggiato” il conduttore di Report. A ben vedere, però, difendere la libertà di stampa significa isolare i violenti. Compreso chi straparla di mandanti morali perché evidentemente non ha solo cattivi maestri ma anche un pessimo rapporto con il senso della misura e del ridicolo.
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