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Sicurezza in manovra: Anfp e Siap chiedono risorse, FdI apre al confronto

di Andrea Scarso -


Un incontro che accende i riflettori sulla sicurezza

Roma torna a essere il crocevia del dibattito istituzionale sulla valorizzazione del comparto sicurezza nella Legge di Bilancio. Una delegazione dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia (ANFP) e del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia (SIAP) ha incontrato Fratelli d’Italia per discutere della manovra finanziaria in arrivo. La notizia arriva direttamente dai segretari Enzo Letizia e Giuseppe Tiani, che non nascondono una certa preoccupazione: nella bozza, dicono, mancano segnali forti per chi ogni giorno veste la divisa e si espone a rischi concreti per tutelare cittadini e territorio. Il messaggio è chiaro e nasce da un’esigenza che pulsa da anni: mettere risorse vere dove si chiede sacrificio quotidiano.

Le richieste sul tavolo e un comparto che chiede risposte

La trattativa entra nel vivo e i temi sul tavolo non sono marginali. Specificità professionale, previdenza dedicata, incremento degli organici, area negoziale per la dirigenza, apertura del nuovo contratto 2025-2027. Si tratta di nodi che raccontano una realtà complessa: quella di strutture che reggono l’architettura della sicurezza nazionale, spesso però alle prese con carichi di lavoro crescenti e strumenti normativi che non sempre tengono il passo. La sensazione è che il comparto non cerchi privilegi ma riconoscimento e coerenza politica. Una rivendicazione che punta a trasformare il tema sicurezza da capitolo di spesa a investimento strategico per il Paese. In fondo, garantire ordine pubblico significa anche rafforzare fiducia istituzionale e stabilità sociale.

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La promessa politica e l’attesa delle forze dell’ordine

Dall’altra parte del tavolo, Fratelli d’Italia ha ribadito di essere solo all’inizio del confronto parlamentare e di voler fare il massimo entro i limiti delle risorse disponibili. Una posizione prudente che però apre spiragli. Per Anfp e Siap, servono scelte nette, visione e continuità nel sostegno a chi opera quotidianamente sul campo. Nel clima politico attuale, dove la sicurezza occupa un posto altissimo nell’agenda pubblica, il segnale atteso è duplice: misure concrete e riconoscimento simbolico. Se la manovra saprà coglierlo, potrebbe trasformarsi in una pietra miliare per rafforzare il patto tra istituzioni e cittadini in divisa. Il tempo per dimostrarlo è adesso, e gli occhi del comparto restano puntati sul Parlamento.

Ascolta l’audio dell’incontro.


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