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Volevano invadere un’isola, sterminare gli uomini e rendere schiave sessuali le donne: arrestati

di Eleonora Ciaffoloni -


Progettavano di invadere un’isola, sterminare gli uomini e rendere schiave sessuali le donne. Per questo sono stati arrestati due giovani texani accusati di aver pianificato un’invasione armata dell’isola haitiana di Gonave.

Una vicenda che supera i confini del crimine comune e sfiora lo scenario di un vero e proprio progetto paramilitare. Due giovani texani — Gavin Rivers Weisenburg, 21 anni, e Tanner Christopher Thomas, 20 — sono stati arrestati e incriminati dalla Procura federale con accuse gravissime. Avrebbero progettato l’invasione dell’isola haitiana di Gonave, elaborando un piano caratterizzato da livelli di violenza e brutalità senza precedenti.

Volevano invadere l’isola di Gonave: l’idea

Secondo le ricostruzioni delle autorità, l’idea sarebbe maturata nell’estate del 2024 e avrebbe preso forma nel corso di un intero anno, attraverso appunti, addestramento, acquisto di materiali e analisi logistiche. Il progetto prevedeva l’eliminazione sistematica degli uomini presenti sull’isola e la riduzione in schiavitù delle donne e dei minori, con l’obiettivo di instaurare un controllo totale sul territorio. Le indagini hanno restituito un quadro allarmante. Conversazioni, documenti e materiali digitali che mostrerebbero la volontà dei due imputati di strutturare un sistema stabile di dominazione, basato sulla violenza e sulla soppressione di ogni resistenza locale.

Per prepararsi, Thomas si sarebbe arruolato nell’Air Force nei primi mesi del 2025, con l’intenzione di acquisire competenze utili all’operazione. Weisenburg, parallelamente, avrebbe seguito corsi di nautica, addestramento in varie discipline e tentativi di entrare in programmi formativi civili e militari. Entrambi, inoltre, avrebbero provato a reclutare individui vulnerabili — in particolare persone senza fissa dimora — da impiegare come “forza operativa” durante l’invasione.

Le caratteristiche dell’isola di Gonave, considerate favorevoli dal punto di vista logistico, avrebbero ulteriormente alimentato le loro fantasie criminali. Pochi collegamenti, presenza limitata di forze di sicurezza e difficoltà di intervento immediato da parte delle autorità haitiane.

Ora Weisenburg e Thomas si trovano a rispondere di accuse pesantissime, tra cui cospirazione per omicidio in territorio estero, violenze gravi e produzione di materiale pedopornografico. La legislazione statunitense prevede pene severissime. Per la sola cospirazione di omicidio si può arrivare all’ergastolo, mentre i reati legati allo sfruttamento minorile comportano condanne che vanno dai 15 ai 30 anni di carcere.

L’inchiesta è ancora in corso.


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