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Qualità della vita: il flop Reggio Calabria e la paura del Sud

Avanza il deserto, se ne vanno i giovani: lo spopolamento è una realtà che fa paura al Mezzogiorno

di Pietro Pertosa -


Poche sorprese dalla classifica sulla qualità della vita nelle città italiane de Il Sole 24 Ore. Poche, pochissime, le sorprese. C’è, forse, una parziale ripresa delle città più grandi. Ma, per il resto, il quadro è sempre lo stesso. Quello di un Paese spezzato in due. Con il Nord a trainare e il Sud a inseguire. In vetta tre città dell’area del Nord-Est: Trento, Bolzano e Udine. Che ormai da un bel po’ di anni si alternano alla guida delal classifica sulla qualità della vita nelle città italiane. Anche in fondo ci sono sempre gli stessi. Per il secondo anno di fila, fanalino di coda è Reggio Calabria. Che riesce nell’impresa di peggiorare in quasi tutti gli indicatori che contribuiscono a redigere la graduatoria.

Il caso Reggio Calabria: dalla qualità della vita ai trend demografici

Ma è dentro le dinamiche che inchiodano il vecchio capoluogo calabrese che si intravede un destino, feroce, che attende il Mezzogiorno. Se continua così. Se non ci sarà una scossa. Accadrà, appunto, come a Reggio Calabria. Una città in cui il reddito medio è inferiore a quello della pensione minima. E da cui i giovani, appena possono, scappano. A frotte, a grappoli. L’unica certezza di chi nasce e cresce al Sud. Studiare per poi crearsi un futuro. Ma altrove però. E così, come rilevano gli analisti del Sole 24 Ore, Reggio Calabria e il suo territorio si stanno lentamente, ma inesorabilmente, spopolando. Non resterà quasi più nessuno se continua così.

Un problema di tutti

Ed è questo un problema che non riguarda solo Reggio né la Calabria che, con Crotone (105esima), Vibo Valentia (102esima), Cosenza (100esima) e Catanzaro (92esima), popola le parti bassi della classifica. È una vicenda che impatta su tutto il Sud. Napoli, per esempio, non è messa molto meglio della città calabresi: è appena 104esima, un posto avanti alle ultime tre. Dall’81esimo posto a scendere, fatta eccezione per le laziali Latina e Frosinone, ci sono solo e soltanto città meridionali. La migliore, del Sud, è Cagliari al 39esimo posto. Poi c’è Pescara, al 40esimo. È un Paese nel Paese. Da cui, chi può, scappa. Incoraggiato dalle famiglie. Perché, poi, il vero problema è questo. Non è solo questione di ambizione né è soltanto la volontà di uscire dalla propria confort zone. No: sono sempre di meno quelli che vedono un futuro al Sud. E, finché i più giovani e talora preparati andranno via, non si avrà mai alcun rilancio. Il futuro del Mezzogiorno, dunque, lo racconta Reggio Calabria: sempre più poveri, sempre meno giovani. Il deserto avanza.


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