Cala l’inflazione a novembre, rallenta il carrello della spesa
Salgono le paghe medie, i dati Inps: reddito medio sale del 2,2%
Cala l’inflazione a novembre mentre sale il reddito medio da lavoro. I numeri dell’Istat riferiscono che la corsa dei prezzi ha rallentato fino a giungere ai livelli (minimi) da gennaio scorso. In termini percentuali, i l’inflazione scende all’1,1%. Parabola discendente innescata dalla diminuzione dei prezzi dei beni energetici, in particolare di quelli regolamentati, il cui costo è calato del 3,2%.
I numeri dell’inflazione a novembre
Contestualmente, si stabilizzano pure i beni energetici non regolamentati: a novembre il prezzo è sceso del 4,3% a fronte del -4,9% registratosi a ottobre. Va da sé che il calo del costo dell’energia esercita effetti positivi anche sugli altri comparti. A cominciare dai servizi del trasporto (i cui prezzi salgono solo dello 0,9% a fronte del 2% di ottobre). Un’altra buona notizia riguarda, secondo gli analisti di via Cesare Balbo, le dinamiche relative al carrello della spesa. Che è in discesa. I prezzi dei beni a maggior frequenza d’acquisto per le famiglie italiane salgono “solo” dell’1,5% a fronte del 2,1% fotografato a ottobre.
Urso rilancia sul carrello tricolore
Sui numeri Istat relativi all’inflazione di novembre è arrivato il commento del ministro all’Industria Adolfo Urso. Che ha esultato: “L’ inflazione è ai minimi, ormai siamo all’1,1%, ed è in calo strutturale e continuativo da quando realizzammo il carrello tricolore. A inizio di questa legislatura ci hanno lasciato un’inflazione all’11,8%, la più alta tra i grandi paesi Ue, l’abbiamo affrontata con decisione e c’è stata un’inversione netta, è scesa mese dopo mese”.
I dubbi dei consumatori
I consumatori, però, non sono della stessa opinione. Certo, nessuno nega la diminuzione dei rincari. Ma ciò che fa paura è che i prezzi, sempre loro, continuino a salire. “L’inflazione annua in calo è solo una magra consolazione, dato che vuol dire che, nonostante i prezzi siano già alle stelle, continuano ugualmente a salire. Stesso discorso per il carrello della spesa: bene che passi da 2,1% a 1,5%, ma per la casalinga di Voghera che va tutti i giorni a fare la spesa vuol dire che il carrello rincara sempre più, anche se a un ritmo più blando”, ha tuonato il presidente dell’Unione nazionale dei consumatori Massimiliano Dona. C’è, poi, da temere il Natale. Nel senso che, con l’avvicinarsi delle feste, la grande paura resta quella di un’improvvisa stangata sotto l’albero. A ridosso della stagione dei pranzi e delle cene in famiglia. L’inflazione scende ma siamo (solo) a novembre.
I redditi medi secondo l’Inps
Intanto, una buona notizia arriva dall’Inps. Secondo cui sale il reddito medio dei lavoratori italiani. Stando ai dati diffusi dall’Osservatorio sui lavoratori dipendenti e indipendenti, la paga “media” si stabilizza nel 2024, a poco più di 26mila euro (26.079). Dato che risulta in aumento del 2,2% rispetto all’anno precedente. E che, in termini reali, al netto dell’inflazione quantificata nell’1%, restituisce una crescita reale delle paghe di circa l’1,1%.
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