L’imbarazzo della sinistra per l’inchiesta su Mohammed Hannoun
L’inchiesta in corso a Genova sul presidente dell’Associazione dei palestinesi in Italia, Mohammed Hannoun, rappresenta una nuova tegola per Elly Schlein. Sotto accusa è subito finita, per l’ennesima volta, la gestione di un Pd spostato sempre più a sinistra. Per molti troppo. Un partito che ha cambiato completamente faccia da quando è stato ereditato dall’attuale segretaria creando non pochi mal di pancia interni. L’area moderata, quella dalla vocazione riformista, non si sente quasi più a casa propria e non vede di buon occhio il dialogo con i partiti con i quali Elly Schlein vuole consolidare un blocco progressista. E in questo contesto l’avvicinamento alla galassia pro-Pal ha messo un carico pesante. La discussione non riguarda – almeno non più – il sostegno alla causa palestinese che è ormai pacifico.
L’importanza di avere interlocutori giusti
Piuttosto l’individuazione delle modalità e, soprattutto, degli interlocutori con cui condurre questa battaglia. Una scelta non di poco conto. C’è una grande differenza, infatti, tra lo scendere in piazza al fianco di chi non fa distinzione tra Hamas e l’Autorità nazionale palestinese e l’impegno per favorire la soluzione pacifica dei ‘due popoli in due stati’. Da questo punto di vista le frizioni in casa dem non sono nuove. Un recente motivo di scontro è stata la proposta contro l’antisemitismo presentata in Senato da Graziano Delrio. Un’iniziativa che ha creato un’accesa discussione al Nazareno e che ha generato non poco imbarazzo. Questo esempio è emblematico di come nel Pd ci siamo due anime su posizioni apparentemente inconciliabili. Il tutto finisce, inoltre, per essere ulteriormente enfatizzato se si guarda a cosa accade dall’altra parte del campo. Mentre il Pd e i suoi alleati politici, che nulla hanno a che vedere con l’inchiesta di Genova, parlavano con Hannoun, accusato di finanziare il terrorismo, il palco di Atreju ospitava Abu Mazen.
L’inchiesta su Mohammed Hannoun imbarazza la sinistra
La circostanza non può non imbarazzare quanti tra i dem vivono male il sostegno incondizionato e miope del partito a realtà come Askatasuna, alle uscite infelici di Francesca Albanese e a personaggi come Mohammed Hannoun che, al netto dell’inchiesta che lo ha investito, si è sempre ben guardato dal criticare le azioni Hamas che sono terroristiche punto e basta. E se è ingiusto fare di tutt’erba un fascio e puntare il dito contro tutta quella sinistra che ha finora dialogato con l’Associazione dei palestinesi in Italia è altrettanto vero che, viste le pesanti accuse avanzate dalla procura di Genova, una maggior cautela, soprattutto dal Pd, sarebbe stata probabilmente opportuna.
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