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Signorini, l’autosospensione da Mediaset dopo lo scandalo

Nessuna decisione finora per i suoi ruoli nel Gruppo Mondadori controllato da Fininvest

di Dave Hill Cirio -

Alfonso Signorini, direttore di 'Chi'


Da Signorini, l’autosospensione da Mediaset dopo le accuse di Corona. Ha annunciato il passo indietro, rispetto ai suoi impegni editoriali con Mediaset dopo l’escalation delle accuse lanciate da Fabrizio Corona tramite il suo format web Falsissimo. La decisione, confermata dai suoi legali, arriva in un clima di forti pressioni mediatiche e legali. Nessuna decisione, finora, per i suoi ruoli nel Gruppo Mondadori controllato da Fininvest.

La querela presentata da Signorini ha portato a un fascicolo della Procura di Milano per diffusione illecita di materiale privato. Nel frattempo il conduttore ha disattivato il proprio account Instagram, mentre Mediaset mantiene un profilo di silenzio ufficiale.

La vicenda si sviluppa tra inchieste giudiziarie, diffamazione contestata e tensioni sul futuro professionale del volto televisivo. Ora, l’autosospensione di Signorini da Mediaset.

L’escalation mediatica: Corona e il “caso Signorini”

La controversia è esplosa quando l’ex paparazzo Fabrizio Corona ha dedicato alcune puntate del suo format Falsissimo ad Alfonso Signorini, mostrando presunte chat e messaggi compromettenti attribuiti al conduttore del Grande Fratello Vip e direttore editoriale a Mediaset.

Nel cuore dell’accusa, Corona ha parlato di un presunto “sistema Signorini” legato a favori, rapporti confidenziali e promesse improprie per facilitare l’accesso al reality, citando anche l’ex concorrente Antonio Medugno come “caso zero”.

Queste affermazioni, ad oggi, restano finora diffuse online e non provate in sede giudiziaria.

La reazione legale: querela per revenge porn e indagine milanese

Dopo la pubblicazione dei materiali, Signorini ha presentato una querela per diffusione illecita di materiale sessualmente esplicito, fattispecie prevista dall’articolo 612‑ter del codice penale.

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo sull’ipotesi di “revenge porn”, acquisendo dispositivi e file per verificare se le chat e le immagini diffuse siano state pubblicate senza consenso.

Corona è stato interrogato da magistrati milanesi nell’ambito di questa inchiesta, che resta in fase esplorativa e senza decisioni giudiziarie definitive.

L’autosospensione da Mediaset e il silenzio social

In una mossa che ha sorpreso l’ambiente televisivo, Signorini ha scelto di autosospendersi dai suoi impegni con Mediaset, sospendendo in via cautelativa ogni attività editoriale con l’azienda.

Secondo la nota diffusa dai suoi legali, la decisione è dettata dall’intento di “fronteggiare queste gravissime condotte illecite” e dal fatto che la vicenda stia assumendo una risonanza mediatica ampia e potenzialmente lesiva della sua reputazione.

Parallelamente, il conduttore ha disattivato il suo profilo Instagram, eliminando uno dei principali canali di comunicazione diretta con il pubblico, scelta interpretata come conseguenza dello stress legato alla bufera.

Mediaset e il suo futuro professionale

Finora Mediaset non ha rilasciato commenti ufficiali sulla vicenda, né ha confermato modifiche contrattuali rispetto al ruolo di Signorini nella conduzione dei propri programmi.

Alcune voci, non confermate dall’azienda, suggeriscono che la rete starebbe valutando con attenzione la collocazione del conduttore nei palinsesti futuri, ma non vi è nulla di ufficiale circa una sostituzione o una modifica immediata della conduzione del Grande Fratello Vip.

Il dibattito pubblico e le reazioni

La vicenda ha polarizzato l’opinione pubblica e gli addetti ai lavori, con dibattiti accesi sui social e commenti critici.

La posta in gioco riguarda non solo la reputazione personale di Signorini ma anche questioni più ampie relative all’uso di materiale privato nei media, alla responsabilità dei creatori di contenuti e ai limiti tra gossip, diritto alla privacy e libertà di informazione.

In questo quadro, la decisione dell’autosospensione sottolinea sia la gravità percepita della situazione sia la volontà di gestire la crisi in modo formalmente corretto.


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