L'identità: Storie, volti e voci al femminile Poltrone Rosse



Attualità

Vamos! Con 60 euro la Spagna si rimette in carreggiata

Un pass che rimette in moto anche ciò che la politica vorrebbe immobile.

di Andrea Fiore -


La Spagna ha deciso che dal 2026 ci si potrà muovere quasi ovunque con un abbonamento da 60 euro al mese30 per i più giovani. Una scelta sorprendentemente concreta in un tempo in cui gli annunci superano spesso i risultati. L’idea è lineare: rendere i mezzi pubblici accessibili senza complicazioni, senza tariffe che cambiano da provincia a provincia, senza dover fare calcoli da ragioniere ogni volta che si sale su un treno. L’Alta Velocità resta fuori, ma il resto del Paese diventa finalmente raggiungibile senza ansie da portafoglio.

Il governo parla di equità e sostenibilità, parole che rischiano di consumarsi per l’uso, ma qui trovano almeno un’applicazione pratica: chi viaggia ogni giorno spenderà meno e potrà farlo con un minimo di serenità. A Madrid, dove ogni tariffa sembra un enigma, il nuovo pass potrebbe creare qualche scossone amministrativo, ma anche un sollievo per chi vive più sui mezzi che a casa.

E se accadesse in Italia?

E inevitabilmente sorge la domanda: se accadesse in Italia? Da noi l’entusiasmo durerebbe il tempo di un titolo, poi partirebbe la consueta trafila di riunionidistinguorivendicazioni territoriali e dibattiti in cui tutti parlano sopra tutti. Nel frattempo i pendolari continuerebbero a salire su treni stanchi, sperando che almeno quel giorno non ci sia un guasto “imprevisto ma prevedibile”. Eppure, se un abbonamento nazionale arrivasse davvero, gli italiani lo userebbero senza esitazioni. E una volta abituati a un servizio decente, inizierebbero a pretenderlo. È questo che mette in agitazione chi governa: un cittadino che non si accontenta più.

Abbonamento trasporti in Spagna: il movimento come atto civile

La misura spagnola, con tutte le sue imperfezioni, tocca un punto essenziale: muoversi non dovrebbe essere un privilegio. È un gesto quotidiano che tiene insieme lavoro, relazioni, possibilità. Quando uno Stato decide di facilitarlo, manda un messaggio semplice: non vogliamo che tu resti bloccato. E in un tempo in cui tutto sembra progettato per rallentarti, questa è quasi una forma di coraggio.

Forse l’abbonamento non cambierà la storia della Spagna, ma cambierà le sue giornate: spostarsi diventerà meno un’impresa e più un gesto normale, quasi civile. E questo basta a riportare in superficie una verità che molti preferirebbero ignorare: quando le persone tornano a muoversi, smettono di accettare il posto in cui erano state lasciate. A quel punto la domanda non è più se il cambiamento sia possibile, ma chi avrà davvero la forza di non fermarlo.

Leggi anche: Webuild, a Roma due nuove fermate Metro C. Salini “Sfide per crescita Capitale”


Torna alle notizie in home