Apple rottamerà Siri? Ecco cosa è successo e accadrà
Apple rottamerà Siri? I rumors dell’ultimora non vanno molto per il sottile e semplificano così la situazione del colosso Usa riguardo alla sorte del suo assistente virtuale divenuto tanto noto nel mondo da essere, da anni e nel tempo, entrato tra gli argomenti più noti entrati nell’uso comune del linguaggio ad ogni latitudine geografica e perfino dello sbeffeggiamento del tech praticato in Rete, tv e nei monologhi della stand-up comedy.
La sorte di Siri appesa alle strategie per l’Ai
Non c’è certezza sulla sorte di Siri, perfino il più noto analista del dietro le quinte del mondo Apple, Ming-Chi Kuo nel suo post di oggi su X non si sbilancia in clamorose rivelazioni pur sottolineando i dettagli delle difficoltà di Apple a definire l’orizzonte futuro di Siri.
Siri è un assistente vocale virtuale sviluppato da Apple e introdotto ufficialmente nel 2011 con il lancio dell’iPhone 4S. La sua origine risale però a un progetto iniziato addirittura nel 2003, chiamato CALO (Cognitive Assistant that Learns and Organizes) e finanziato dalla DARPA, l’agenzia di ricerca del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, con l’obiettivo di migliorare la comunicazione e il processo decisionale tramite l’intelligenza artificiale.
Siri era stato ideato da un team di ricercatori tra cui Dag Kittlaus, Tom Gruber e Adam Cheyer, che lavoravano presso il Centro Internazionale di Intelligenza Artificiale SRI. Inizialmente, era concepita come un’applicazione indipendente per dispositivi iOS, BlackBerry e Android, ma nel 2010 Apple ne acquisì la tecnologia rendendola esclusiva per i propri dispositivi. Una decisione che fu guidata personalmente da Steve Jobs.
Un nome in lingua norvegese
Il su nome fu scelto da Dag Kittlaus e deriva dal norvegese, lingua nella quale significa “bella donna che conduce alla vittoria” o “consigliere di bella vittoria”, un nome che puntava a riflettere la funzione dell’assistente vocale.
Siri ha avuto inizialmente un successo significativo come primo assistente vocale integrato in uno smartphone, rivoluzionando l’interazione con i dispositivi Apple. Tuttavia, nelle sue prime versioni, le funzionalità erano limitate e la tecnologia non era ancora matura, con supporto linguistico inizialmente ristretto e alcune limitazioni geografiche. Nel tempo Apple ne migliorò la platea di lingue supportate e le capacità, ma l’assistente è stato nel tempo accompagnato da considerazioni sempre più dubbiose, ritenuto meno avanzato rispetto ai concorrenti più recenti come Google Assistant o ChatGPT.
Il suo futuro sarà definito dai processi che Apple vuole scegliere per decidere la sua manovra nell’Ai. Non ha deciso di cancellare Siri, ma sta affrontando ritardi e difficoltà significative nel rilancio dell’assistente vocale con una versione potenziata dall’intelligenza artificiale, nota internamente come “LLM Siri”. Questo progetto punta a rendere Siri molto più intelligente e capace di interagire in modo contestuale con i dati personali e le app dell’utente, andando oltre i semplici comandi vocali.
Siri verrà cancellata? Ecco cosa accadrà
Il motivo del ritardo e dei rumors sulla possibile “cancellazione” derivano da problemi tecnici, un tasso di errore elevato durante i test (circa il 30%) e da riorganizzazioni interne nel team AI di Apple. Fattori che hanno spinto l’azienda a posticipare il lancio della nuova Siri almeno fino al 2026, rinviando anche la sua presentazione alla sua Worldwide Developers Conference partita oggi e che terminerà il 13 giugno, dove Siri non riceverà aggiornamenti significativi.
Inoltre, Apple sembra voler separare il brand “Apple Intelligence” da Siri per evitare che la percezione negativa di Siri danneggi l’immagine delle nuove tecnologie AI dell’azienda. E sta anche studiando la possibilità di permettere agli utenti di scegliere assistenti vocali alternativi come ChatGPT o Google Gemini, in vista di normative europee che favoriscono la concorrenza e la scelta degli utenti. Insomma, se non è un de profundis ci va vicino.
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