Politica

Aumento spesa militare? Gli italiani sono contrari

Italia caso anomalo al termine di un sondaggio svolto dal Consiglio europeo

di Giorgio Brescia -


Maggiori risorse per la spesa militare, i Paesi Ue sono d’accordo ma l’Italia no. E’ quanto emerge da un articolo di The Guardian. “Di fronte a un Donald Trump imprevedibile e a una Russia aggressiva – scrive – , gli europei sono favorevoli a un aumento della spesa per la difesa e, in alcuni Paesi, all’obbligo del servizio militare”.

Il sondaggio

Un sondaggio condotto su 12 Paesi per conto del Consiglio europeo per le relazioni estere citato dal quotidiano britannico “ha evidenziato che la maggioranza degli intervistati è favorevole all’aumento della spesa per la difesa in Polonia (70%), Danimarca (70%) e Regno Unito (57%). Il sostegno è stato più debole altrove, ma ampie minoranze in Germania (47%), Spagna (46%) e Francia (45%) hanno sostenuto anche maggiori budget militari”.

Il caso anomalo dell’Italia

L’Italia – scrive The Guardian – “è stata un caso anomalo: solo il 17% si è dichiarato favorevole a una maggiore spesa, contro il 57% contrario“. Italiani contrari anche alla reintroduzione del servizio militare obbligatorio: “l’opposizione all’idea ha superato il sostegno in Paesi come l’Italia (50% contrari), il Regno Unito (53%), la Spagna (56%) e l’Ungheria (58%)”.

Il vertice Nato sulla spesa

I risultati arrivano alla vigilia del vertice Nato di questa settimana, in cui ai membri dell’alleanza verrà chiesto di aumentare la spesa per la difesa ad almeno il 5% del PIL all’anno entro il 2032. La Spagna ha già respinto l’obiettivo definendolo “irragionevole” e “controproducente”. L’Italia intende posticipare la scadenza al 2035.

Previsto domani e dopodomani a L’Aja, nei Paesi Bassi, presso il World Forum, sarà il primo vertice guidato dal nuovo Segretario Generale Mark Rutte e vedrà la partecipazione dei capi di Stato e di governo dei 32 Paesi membri, oltre a partner e rappresentanti dell’Ue, puntando a un rafforzamento della cooperazione e a un significativo aumento della spesa militare, con discussioni su nuovi obiettivi di capacità della difesa e un possibile aumento della spesa militare fino al 3,5-5% del Pil, come richiesto dagli Stati Uniti e sostenuto da alcuni Paesi europei.


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