La Giustizia ancora centrale nei lavori di Camera e Senato
La giustizia continua a essere centrale nell’attività parlamentare e ieri se ne sono occupate sia la Camera, dove tra i ministri presenti al question time c’era proprio il Guardasigilli Carlo Nordio, che il Senato, dove è ripresa la discussione sulla riforma costituzionale che introduce la separazione delle carriere dei magistrati. Rispondendo alle interrogazioni presentate dai deputati, il ministro Nordio ha affrontato un tema tornato recentemente di grande attualità, quello dell’iscrizione ‘d’ufficio’ nel registro degli indagati dei rappresentanti delle forze dell’ordine coinvolti in conflitti a fuoco. Nordio ha annunciato che, relativamente a simili circostanze, è al lavoro per modificare il “codice di procedura penale affinché qualora si profili uno stato di necessità o l’uso legittimo delle armi – cioè una scriminante – non si debba iscrivere la persona nel registro degli indagati”. Questo, ha precisato il ministro della Giustizia, non va inteso come uno scudo penale, perché l’idea alla quale lavorano i tecnici di via Arenula è quella di consentire comunque le attività investigative ma senza l’iscrizione nel registro degli indagati, “un istituto nato a garanzia di chi è sottoposto che si è trasformato in una sorta di condanna anticipata”.
L’aula di Palazzo Madama, invece, ha proseguito la discussione generale sulla riforma della Giustizia che, nel tentativo di allungare i tempi della sua approvazione, ha visto l’opposizione iscrivere a parlare molti suoi esponenti. Per la maggioranza, ovviamente, è valso il discorso opposto, ma il senatore di Fratelli d’Italia, Marcello Pera, Presidente della commissione Affari costituzionali, ha voluto comunque prendere la parola per quello che potremmo definire come una sorta di ammonimento rivolto ai banchi dell’opposizione, in particolare a quelli di Pd e Movimento 5 Stelle. L’ex presidente del Senato ha denunciato “l’incoerenza storica” della sinistra che tirando in ballo Giovanni Falcone nel dibattito sulla separazione delle carriere ne starebbe “tradendo la memoria”. Giovanni Falcone, ha ricordato Pera, “rimase vittima della sinistra, quando fu schiacciato dall’opposizione di sinistra e fu costretto a lasciare la magistratura per andare a lavorare con la politica e fu accusato di tradimento. Adesso lo considerate un eroe ma non era così al tempo, avete cambiato idea anche su questo”, accusa. Oggi, invece, ultimati gli interventi previsti per la discussione generale, sarà la volta della replica del ministro della Giustizia Carlo Nordio e al termine del suo intervento inizieranno le votazioni sugli emendamenti che, presumibilmente, proseguiranno anche la prossima settimana, quando il provvedimento dovrebbe essere archiviato dal Senato e trasmesso nuovamente alla Camera.
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