Attualità

COGNOME, RAMPELLI (FDI): SENTENZA CONSULTA RIVOLUZIONE

di Anna Maria Funari -


Attraverso un comunicato, Fabio Rampelli (FdI) ha comunicato: “La sentenza della Consulta è sicuramente una rivoluzione che può avere però effetti negativi sulla famiglia che si troverà a discutere, in caso di disaccordo, davanti a un giudice per stabilire la precedenza del cognome. La lettura manichea che la sinistra fa di questa sentenza conferma ancora una volta l’impostazione distruttiva della famiglia e il desiderio di alimentare la guerra tra uomo e donna, padre e madre”.

Secondo il vicepresidente della Camera dei deputati “è bene invece contestualizzare il senso del cognome paterno in termini di storia del diritto e bocciare il giudizio secondo il quale l`attribuzione del cognome del padre sarebbe un mero simbolo del patriarcato (espressione così cara al politicamente corretto dei circoli radicali americani) e del maschilismo. Conferire il cognome del padre era per il figlio e per la donna una garanzia di riconoscimento di diritti, compresi quelli legati all`eredità, quindi garanzie patrimoniali. Per molti secoli la donna non ha avuto capacità di autosostentamento, basterebbe guardare i film in bianco e nero degli anni ’40 o ’50 per ricordare quanto potesse soffrire se, rimasta incinta, il padre non conferiva il cognome al nascituro. Oggi la società è cambiata e ciò che ieri sembrava una conquista per il bambino e per la mamma, viene letta come una violenza. La lettura distorta della storia fa sempre male”.

Rampelli ha concluso: “Sicuramente questa sentenza e il compito che la Corte attribuisce al Parlamento saranno motivo di grandi discussioni se non tra i partiti sicuramente tra i genitori e probabilmente questa comprensibile e in linea di principio condivisibile variazione avrà per vittime i bambini e per protagonisti i tribunali. Come se non avessero altro di cui occuparsi”.


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