Così Israele sta silenziando i giornalisti nella Striscia
Tre giornalisti hanno perso la vita e altri quattro colleghi sono rimasti feriti nell’attacco israeliano con un drone contro l’ospedale Al-Ahli di Gaza City. Tra loro, Ismail Badah e Sulaiman Haja che lavoravano per Palestine Today. È l’ottava volta che il centro ospedaliero viene colpito dall’esercito di Israele dall’inizio della guerra. Il numero totale delle vittime è salito a 54.677, quello dei feriti a 125.530.
Sono 225 i giornalisti e gli operatori dei media rimasti uccisi nei raid dello Stato ebraico dal 7 ottobre 2023. Lo ha denunciato il Sindacato dei giornalisti palestinesi parlando di “una guerra più ampia contro il giornalismo e un tentativo di sopprimere la verità”.
La Francia deciderà nei prossimi giorni se adottare misure più severe contro Israele, ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron.
I portuali dello scalo di Marsiglia-Fos si sono rifiutati di caricare componenti militari destinati a Tel Aviv. Nel mirino, 19 pallet di parti per mitragliatrici prodotte dall’azienda Eurolinks. La decisione è stata sostenuta dalla segretaria generale del sindacato Cgt, Sophie Binet, che ha chiesto al governo di “bloccare immediatamente” le consegne di armi agli israeliani.
Il capo dello Stato italiano ha usato parole forti contro l’orrore. “Le popolazioni civili sono vittime di conflitti armati senza regole e senza misura, in aperta violazione del diritto internazionale umanitario”, ha scritto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente della Società Italiana di Diritto Internazionale e di Diritto dell’Unione Europea.
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