Economia

Crollo dell’auto, nuove immatricolazioni giù del 20%

di Giovanni Vasso -


Il 2022 s’è aperto malissimo per il mondo dell’automotive. I dati sono sconfortanti: il settore, solo a gennaio, ha perduto quasi poco meno del 20 per cento delle nuove immatricolazioni. Un autentico stillicidio per l’auto dopo due anni di sofferenza dovuta al Covid e con lo spettro delle crisi dei chip da Taiwan. Secondo i dati elaborati da Unrae, nel primo mese di quest’anno sono state immatricolate appena 107.814 auto. Ben il 19,7% in meno rispetto al 2021. Ma il problema è ben più grave di quanto appare. Confrontando questo dato con gli anni precedenti la situazione difatti ancora peggiore: meno 30,5% sul 2020 e meno 34,3% sul 2019. Giù tutti i canali di vendita, così come le immatricolazioni di tutte le vetture non elettrificate, Gpl escluse. Le uniche alimentazioni che ancora tirano sono quelle ibride e le full electric, che hanno quasi raddoppiato le vendite rispetto al 2019. Questo trend ha portato a una riduzione dell’8,1% delle emissioni di CO2 medie dei nuovi modelli, passate dai 128,6 g/km del 2021 agli attuali 118,2.
Cattiva performance della galassia Stellantis. A gennaio, il gruppo Stellantis ha immatricolato 38.698 auto, il 26,7% in meno rispetto a un anno fa. Quasi tutti i nove marchi chiudono il mese in territorio negativo: -25,6% per l’Alfa Romeo (696 immatricolazioni), -51,4% per la Citroën (3.460), -20,8% per la Fiat (16.024), -18% per la Jeep (4.515), -19,3% per la Lancia (3.267), -25,5% per la Maserati (105), -31,9% per la Opel (3.609), -27,9% per la Peugeot (6.639). L’unica eccezione, come negli ultimi mesi, è la DS, in crescita del 36,3% (383 registrazioni).
Tra gli altri gruppi, a sorpresa si registra il calo di Tesla Motors. Che, secondo gli analisti, sarebbe dovuto all’esaurimento degli incentivi statali per l’elettrico. Salgono invece la Ferrari, +36,2% con 64 consegne, e la Porsche, con 699 targhe e un +13,7%. Il lusso è l’unico settore che non conosce crisi. Si sa.


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