Da gennaio 72 morti e suicidi nelle carceri
Salito al 133 per cento il sovraffollamento, le associazioni chiedono misure immediate
Il Memorial Stefano Cucchi, giunto alla sua undicesima edizione, flash mob in piazza Montecitorio con 74 sagome per ricordare i detenuti che dall'inizio dell'anno si sono tolti la vita in carcere
Oggi nella piazza di Montecitorio 72 sagome per ricordare ognuno dei detenuti morti e i suicidi nelle carceri italiane dall’inizio dell’anno. L’iniziativa, nell’ambito dell’undicesima edizione del Memorial Stefano Cucchi.
Ilaria Cucchi e le associazioni denunciano un’emergenza nazionale. Il sovraffollamento supera il 133 percento e aumenta il rischio di suicidio. Dalla manifestazione, la richiesta di riforme rapide e misure alternative alla detenzione.
72 sagome in piazza per non dimenticare il degrado delle carceri
Piazza Montecitorio ospita oggi 72 sagome bianche che rappresentano i detenuti morti o suicidi durante il 2025 nelle carceri. Ilaria Cucchi guida il presidio e afferma che le sagome “raccontano il fallimento dello Stato nella tutela dei più fragili”.
Il Movimento per i Diritti dei Detenuti sostiene che “ogni morte nasce da condizioni indegne e da scelte politiche insufficienti”. Il Comitato Antigone definisce la situazione “un livello di sofferenza mai raggiunto negli ultimi anni”.
Il Memorial Stefano Cucchi, a Roma per coniugare memoria, denuncia e richiesta di giustizia.

I numeri drammatici: i suicidi e il sovraffollamento
Il sistema carcerario registra oltre 62mila persone recluse. I posti disponibili, invece, circa 51mila. Per il Garante nazionale Mauro Palma, “le celle ospitano persone oltre ogni limite umano”.
Antigone conferma un tasso di sovraffollamento oltre il 133 percento e descrive un sistema “spezzato da carenze sanitarie e personale ridotto”.
Gli operatori del Sippe spiegano che la pressione psicologica cresce e che “gli agenti non riescono a seguire chi mostra segnali di crisi”.
Il Forum per la Salute in Carcere denuncia una grave mancanza di psicologi e medici.
La media dei suicidi rimane alta e supera spesso i 70 casi annuali. Il picco più recente raggiunge 84 suicidi nel 2022. Il 2024 ha registrato oltre 80 suicidi.
Un tasso che risulta molto superiore a quello della popolazione generale.
Denunce e richieste
Ilaria Cucchi definisce queste morti “morti di Stato” e chiede una riforma che protegga i più vulnerabili. Il Garante regionale del Lazio Stefano Anastasia invita il governo a “ridurre la popolazione detenuta con misure alternative”.
Antigone propone la depenalizzazione per i reati minori e nuovi percorsi di reinserimento sociale.
Il Coordinamento Garanti dei Detenuti chiede investimenti in cura mentale, formazione e supporto territoriale.
Il Sappe avverte che il personale non riesce a fronteggiare l’aumento delle emergenze psicologiche.
Quando la detenzione diventa condanna definitiva
Le testimonianze raccolte dalle associazioni mostrano celle sovraffollate e condizioni estreme. Il caldo, la mancanza di spazi e l’assenza di attività aggravano il disagio mentale.
Gli psicologi penitenziari segnalano un aumento costante di depressione e autolesionismi. Il Forum per il Reinserimento Sociale chiede un modello che “offra opportunità e non ulteriore distruzione emotiva”. Gli operatori descrivono casi di detenuti che chiedono aiuto senza ricevere interventi adeguati.
La Giornata dei Diritti Umani: la memoria diventa denuncia
La Giornata dei Diritti Umani assume oggi un significato particolare davanti alle 72 sagome. Ilaria Cucchi ribadisce che “la dignità non si sospende con una condanna”.
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