Esteri

Droni Renault prodotti in Ucraina, il pressing di Macron

Fa discutere la scelta della casa automobilistica francese di accettare l'ingresso nel settore della difesa auspicato con convinzione dal governo

di Angelo Vitale -


La casa automobilistica francese Renault ha confermato di essere stata contattata dal ministero della Difesa per avviare una possibile produzione di droni in Ucraina, in collaborazione con una piccola o media impresa francese del settore della difesa. Tuttavia, l’azienda precisa che si tratta ancora di discussioni preliminari e che non è stata presa alcuna decisione definitiva. Un progetto, con convinzione sostenuto dal governo francese e dal presidente Emmanuel Macron, che punta a sfruttare la capacità produttiva e ingegneristica di Renault per rispondere rapidamente alle esigenze militari ucraine e francesi-

Droni costruiti da Renault: a cosa serviranno?

I droni prodotti sarebbero destinati principalmente all’esercito ucraino, con l’obiettivo di rafforzare la capacità difensiva di Kiev contro l’invasione russa che punta già solo entro quest’anno ad utilizzarne ad almeno 4 milioni e mezzo. Ma anche le forze armate francesi potrebbero beneficiarne, in particolare per addestramenti tattici e per colmare il gap rispetto ad altri Paesi nella produzione, finora ne avrebbe disponibili poche migliaia.

La svolta di Renault: dopo le automobili, i droni

Renault non ha precedenti diretti nella produzione di droni o tecnologie militari recenti. L’azienda è leader europeo nella produzione automobilistica, in particolare per veicoli elettrici, e dispone di impianti altamente automatizzati e competenze avanzate in ingegneria e produzione su larga scala. La scelta di coinvolgere Renault deriverebbe proprio dalla capacità di industrializzare rapidamente la produzione finora espressa. L’ultima esperienza “bellica” significativa risale alla Seconda Guerra Mondiale, quando Renault produsse carri armati.

Droni Renault costruiti in Ucraina: cosa ne pensa la Russia?

Non ci sono state ancora dichiarazioni ufficiali della Russia sulla possibile produzione di droni Renault in Ucraina. La scelta potrebbe essere percepita come un’ulteriore escalation del sostegno occidentale a Kiev e potrebbe portare a reazioni diplomatiche o ritorsioni economiche. Renault aveva una presenza significativa in Russia, soprattutto tramite la controllata AvtoVAZ che produce la Lada ma ha abbandonato il mercato russo dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022. Da allora, non ha più attività dirette in Russia.

Le reazioni in Francia

L’iniziativa rappresenta una svolta storica per Renault e ha suscitato dibattito in Francia, sia per il coinvolgimento di un’azienda civile nella produzione di armamenti sia per il ruolo del governo, che detiene il 15% del capitale di Renault. Finora tacitata ogni possibile osservazione sui rischi e le incognite legate a questa rimodulazione industriale e alle implicazioni etiche e politiche di una simile scelta. Il ministro della Difesa francese ha difeso il progetto come una risposta necessaria alla lentezza delle forniture militari e come un modo per rafforzare l’ecosistema industriale nazionale.

Gli armamenti prodotti in Ucraina, non c’è solo la Francia

L’iniziativa si inserisce in un contesto europeo più ampio di sostegno alla produzione di armamenti in Ucraina, con altri Paesi come Finlandia, Paesi Bassi, Regno Unito e Norvegia che stanno investendo nella produzione di droni per Kiev.

Un settore in crescita, quello della difesa di altri Paesi, nel territorio in guerra contro la Russia. La tedesca Rheinmetall ha avviato la costruzione di una fabbrica per produrre veicoli blindati tedeschi in Ucraina, tra cui gli APC Fuchs e i veicoli da combattimento per la fanteria Lynx. La prima parte della fabbrica è già operativa da giugno 2024. E pure la Flensburger Fahzeugbau ha annunciato la creazione di un centro di assistenza per veicoli blindati in Ucraina, in particolare per la manutenzione dei carri armati Leopard-1 forniti dalla Germania.

La britannica BAE Systems, invece, ha stretto un accordo per produrre in Ucraina obici da 105 mm e munizioni, oltre a occuparsi della manutenzione di mezzi militari già in uso alle forze ucraine.

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