Editoriale

Ecco perché l’opposizione sbaglia sulla Palestina

di Adolfo Spezzaferro -


Facciamo un po’ di ordine sulla Flotilla, sul riconoscimento dello stato di Palestina e sulla posizione del governo italiano. Sul fronte del sacrosanto diritto all’autodeterminazione dei palestinesi non ci sono dubbi, tuttavia il premier israeliano Netanyahu sta letteralmente cancellando lo scenario “due popoli due stati” perché presto non ci sarà più territorio per i non ebrei.

Le condizioni della Meloni per il riconoscimento della Palestina sono in linea con quelle di diversi Paesi occidentali – rilascio degli ostaggi e via Hamas dalla Striscia. Circa la missione della Flotilla, dal valore fortemente simbolico, la premier evidenzia che i soccorritori rischiano la loro incolumità in una zona di guerra quando il governo avrebbe potuto consegnare gli aiuti in poche ore e senza rischi. Ma la Flotilla è un simbolo, appunto. Però sfruttare le peripezie della traversata in mare e il genocidio a Gaza per attaccare il governo sostenendo che dovrebbe riconoscere la Palestina “senza se e senza ma” – come fa l’opposizione – mette le due cose in correlazione e sullo stesso piano. Ma così non è.


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