Attualità

Filippo Mazzei, un idealista tra due mondi

di Redazione -


di ANTONINO MARFIA
A Filippo Mazzei è attribuita la frase “tutti gli uomini sono creati uguali” che Thomas Jefferson volle inserire nella dichiarazione d’indipendenza americana, un documento che segnò la nascita e l’indipendenza degli Stati Uniti d’America e avvenne il 4 luglio 1776, al Congresso di Filadelfia, nello Stato della Pennsylvania.
Italiano di nascita e americano di adozione Filippo Mazzei nasce nel cuore della Toscana, tra i campi dorati di grano di Poggio a Caiano. Figlio di agricoltori, la sua giovinezza fu plasmata dal duro lavoro nei campi e dalle saggezze contadine che permeavano la vita quotidiana. Ma dentro di sé covava un fuoco diverso, un desiderio di conoscenza e libertà che lo avrebbe portato oltre i confini della sua terra natia.
Formatosi in medicina all’Università di Firenze, per i due anni consecutivi gli studi intraprese con successo l’attività di medico trasferendosi prima a Pisa e poi a Livorno per poi trasferirsi a Smirne (Turchia) come chirurgo seguendo il medico ebreo Salinas con cui condivideva l’attività nella città labronica. Per fortuna la sua mente inquieta non si limitava alla cura dei corpi, ma si estendeva al desiderio di comprendere il mondo e le sue dinamiche sociali e politiche.
Nel 1754 giunse a Londra dove, dopo un iniziale periodo irto di difficoltà economiche che lo vide arrangiarsi con l’insegnamento dell’italiano, riuscì nel corso dei tre lustri successivi ad arricchirsi con il commercio dei prodotti mediterranei, principalmente vino, inserendosi lentamente nei salotti dell’alta borghesia londinese. In questo periodo una breve parentesi italiana si concluse con un precipitoso ritorno in Inghilterra a seguito di una denuncia al L’illuminismo e le idee di libertà religiosa che animavano il Mazzei, ben tollerate nella Londra di fine XVIII secolo, erano tabù nella bigotta realtà italiana stretta nella ferrea morsa della controriforma tant’è che il tribunale dell’Inquisizione denuncio Mazzei per “importazione di libri proibiti”.
All’età di 43 anni, Mazzei prese una decisione che avrebbe cambiato il corso della sua vita: lasciò l’Italia per cercare fortuna in America. Attraversò l’Atlantico con un bagaglio carico di speranze e ideali di libertà. Non cercava solo opportunità economiche, ma anche un terreno fertile dove piantare le sue idee e contribuire alla creazione di una nuova nazione. In Virginia, acquistò una tenuta agricola che chiamò “Colle”. Lì, non si limitò a coltivare la terra, ma coltivò anche amicizie e idee rivoluzionarie. Fu qui che il contadino toscano incontrò Thomas Jefferson, futuro presidente degli Stati Uniti, con il quale strinse una profonda amicizia e condivise le sue visioni di libertà e autogoverno.
Nonostante il suo impegno negli affari americani, Mazzei mantenne sempre un forte legame con la sua terra natale, l’Italia. La sua cultura e le sue radici toscane rimasero una parte integrante della sua identità e del suo pensiero. Mazzei non solo portava con sé le tradizioni agricole italiane nella sua nuova vita in America, ma anche le idee illuministe che aveva assimilato durante i suoi studi a Firenze.
Filippo Mazzei è stato un ambasciatore culturale che portava con sé le ricchezze della cultura italiana e le idee dell’Illuminismo europeo. Attraverso pamphlet e scritti, diffondeva idee di uguaglianza e libertà che avrebbero influenzato il pensiero politico e sociale dell’epoca. La sua influenza culminò nella celebre frase “Tutti gli uomini sono creati uguali”, inserita nella Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti da Jefferson. Mazzei continuò a mantenere contatti con intellettuali e politici italiani ed europei, diffondendo idee di libertà e democrazia che aveva imparato ad apprezzare. Il suo ruolo di ambasciatore culturale e politico tra America ed Europa lo rese una figura unica e preziosa in entrambi i continenti.
L’eredità di Filippo Mazzei non è solo negli scritti che ha lasciato dietro di sé o negli ideali che ha promosso, ma nel modo in cui ha incarnato quelle idee nella sua vita quotidiana. La sua vita è un esempio di come un individuo determinato possa influenzare positivamente il corso della storia, unendo culture e promuovendo valori universali di libertà e giustizia.
In conclusione, Filippo Mazzei non è solo un personaggio storico, ma una figura che incarna il potere delle idee e la forza dell’impegno personale. La sua storia ci ricorda che le radici culturali e il pensiero critico possono trasformare il mondo, ispirando generazioni a venire a perseguire la giustizia e la libertà per tutti.


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