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“Guerra ibrida” tra Finlandia e Russia: per i migranti forzato ingresso verso Helsinki o l’arruolamento contro l’Ucraina

di Angelo Vitale -


Dal Consiglio d’Europa arrivano preoccupazioni sui diritti dei rifugiati, dei richiedenti asilo e dei migranti a seguito della chiusura delle frontiere tra la Finlandia e la Russia: nei giorni scorsi Frontex aveva dispiegato circa 50 guardie di frontiera nell’area. Tra i due Paesi, una “guerra ibrida” fondata sui migranti, mentre la Bbc fa sapere che la Russia potrebbe procedere ad arruolare migranti per utilizzarli nel conflitto con l’Ucraina.

“È fondamentale che gli Stati membri del Consiglio d’Europa, anche quando affrontano situazioni difficili ai loro confini, reagiscano in modo pienamente in linea con i loro obblighi in materia di diritti umani”, ha scritto la commissaria per i diritti umani del Consiglio, Dunja Mijatovic. Mijatovic ha pure affermato che la decisione di chiudere completamente la frontiera “potrebbe avere un impatto notevole sul diritto di chiedere asilo, così come sul principio di non respingimento e sul divieto di espulsione collettiva”.

La lettera della commissaria, all’interno di un dialogo in corso tra il Consiglio e il governo finlandese a seguito della loro decisione di limitare gradualmente l’accesso alla frontiera a causa dei timori che la Russia stesse cercando di utilizzare i migranti come pedine in uno schema di “guerra ibrida”. Le ultime azioni della Russia sono state infatti indicate come simili a quelle adottate dalla Bielorussia durante l’estate scorsa ai confini della Polonia e degli Stati baltici.

Mijatovic ha scritto nella sua lettera che “qualsiasi strumentalizzazione dei movimenti migratori da parte di altri Stati è da condannare”. E a aggiunto che “tali azioni pongono le persone vulnerabili in un’emergenza umanitaria o di diritti umani, imponendo al contempo oneri significativi allo Stato ricevente”.

Il governo finlandese aveva precedentemente garantito che i diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati sarebbero stati comunque rispettati e che comunque sarebbe stato salvaguardato il diritto di asilo. Tuttavia, Mijatovic ha affermato che, alla luce della chiusura totale, non è sicura che ci sarà “un accesso reale ed efficace ai mezzi di ingresso legale per richiedere asilo”.

Mijatovic ha ora chiesto al governo finlandese di fornirle informazioni “su eventuali misure adottate per garantire il diritto di chiedere asilo, incluso, ad esempio, se e come le persone che arrivano al confine orientale vengono assistite per esercitare questo diritto”.

Ciò includerebbe, ha osservato Mijatovic, fornire informazioni sulla possibilità di presentare domanda di asilo in qualsiasi lingua e offrire assistenza legale a cui potrebbero accedere a questo scopo. Mijatovic cerca anche di garantire che non vengano effettuati respingimenti. Nella lettera chiede al governo finlandese di spiegare “il modo in cui le autorità trattano coloro che, nonostante la chiusura delle frontiere, entrano irregolarmente nel territorio finlandese e poi tentano di chiedere asilo”.

Ulteriori “paletti” vengono opposti lungo le corsie della stazione di frontiera di Nuijamaa, dopo che la Finlandia ha chiuso tutti e quattro i valichi di frontiera sud-orientali sul suo confine orientale.

Intanto, la Bbc ha riferito che la Russia sta reclutando migranti per combattere in Ucraina, scegliendoli tra quelli senza visto. Finora, 236 persone sono state arrestate nella regione di confine della Carelia per aver soggiornato in Russia senza visto valido. Sarebbero destinate alla deportazione, ma almeno in una dozzimna di casi sarebbe stato offerto loro un “lavoro per lo Stato” nel centro di pre-deportazione, con “una buona paga, assistenza medica e il permesso di rimanere in Russia dopo aver completato un contratto militare di un anno”.

L’attrito ttra Finlandia e Russia nasce da segnalazioni da parte di Helsinki di “un numero senza precedenti” di migranti e richiedenti asilo che tentavano di attraversare i loro confini, “manovrati” dalla Russia che “orchestra gli attraversamenti rinunciando alle normali restrizioni sui visti e persino distribuendo biciclette di fabbricazione russa con cui attraversare il confine”.

Un destino con sole due soluzioni, insomma. Il forzato ingresso in Finlandia o la scelta di una divisa. La Bbc racconta di numerosi somali arruolati per la guerra contro l’Ucraina. E Radio Kulmiye in Somalia, riferisce la tv inglese, afferma di essere a conoscenza di almeno 60 cittadini somali detenuti in centri di detenzione russi che sono stati “avvicinati da reclutatori militari”. Almeno otto uomini, ha spiegato a Radio Kulmiye un rappresentante della comunità somala in Bielorussia , avevano firmato un contratto con l’esercito russo.


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