Attualità

Hot parade

di Redazione -


di Simone Donati

Sale: Marta Fascina. La vedova (morganatica) d’Italia tuona alto il suo dolore: “Io, Nilde Iotti”. Io, come lei, ho subito “i pregiudizi” della gente. Io, come lei, ho imparato da Lui (non Palmiro, ma Silvione) a fregarmene perché l’invidia è l’arma dei corn..ehm, avete capito. Io, come lei che baciò lui, che baciò me.

Stabile: Paolo Gentiloni. Che fosse tenerello, lo sapevamo già. Che fosse anche fesso lo scopriamo ora che svela come “i fondi del Pnrr siano stati suddivisi da un algoritmo”. Dunque, i politici (come lui) non hanno toccato palla. E allora, carissimo fantasma dell’Opera (pia) tu e gli amici tonitruanti tuoi, che ci state a fà a Bruxelles?

Scende: Povero gabbiano. Ce l’hanno tutti con lui. Da quando Gianni Celeste, star della musica neomelodica, ne cantò le gesta. Povero gabbiano. I romani hanno perduto la pazienza. Già, perché gli uccelli, come quelli di Hitchcock, stanno prendendo possesso della città e attaccano chiunque non gli vada a genio. Suona ora, Gualtieri!


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