Politica

Dopo i ballottaggi la partita delle comunali nei capoluoghi finisce 5 a 3 per il centrosinistra

di Giuseppe Ariola -


Le elezioni comunali 2025, dopo i ballottaggi, segnano una vittoria per il centrosinistra, che si aggiudica cinque comuni capoluogo contro i tre del centrodestra, migliorando il risultato delle precedenti elezioni. Un esito che conferma una dinamica favorevole per le forze progressiste, che riescono a strappare città simbolo e a confermare sindaci uscenti in aree strategiche del Paese. Il centrosinistra segna un colpo importante a Genova, dove vince al primo turno, sottraendo la città alla guida del centrodestra. Altro successo significativo a Nuoro, dove il deputato pentastellato Emiliano Fenu conquista la fascia tricolore con il sostegno del centrosinistra, superando le liste civiche che avevano guidato il capoluogo sardo. Conferme importanti arrivano da Ravenna, Trento e Taranto. In quest’ultima, la vittoria è maturata al ballottaggio dell’8 e 9 giugno, dopo una competizione serrata. Complessivamente, dunque, il centrosinistra passa da quattro a cinque capoluoghi, consolidando la propria presenza nei territori e confermandosi competitivo anche in zone tradizionalmente contese. Il centrodestra, invece, ottiene tre comuni capoluogo. Riconferma al primo turno Pordenone, e conquista Bolzano al ballottaggio, sottraendola al centrosinistra. Vittoria anche a Matera, dove riesce a prevalere nel secondo turno sul Movimento 5 Stelle, che perde così uno dei suoi pochi capisaldi territoriali.

Rispetto al precedente turno elettorale, il centrodestra passa da due a tre capoluoghi, ma non riesce a contenere l’avanzata avversaria

Il Movimento 5 Stelle, invece, esce ridimensionato, perdendo Matera e non riuscendo a conquistare alcun comune capoluogo in autonomia. Tuttavia, la figura di Fenu a Nuoro rappresenta un segnale di dialogo e possibile convergenza con il centrosinistra. Nel complesso, i risultati confermano una rinnovata vitalità del campo progressista, capace di ampliare il proprio raggio d’azione e di presentarsi unito in molti contesti locali. Il centrodestra, pur mantenendo alcune roccaforti, sembra pagare una frammentazione crescente e difficoltà nel mobilitare l’elettorato nei ballottaggi. Con la chiusura delle urne, il nuovo quadro politico-amministrativo traccia una mappa che riflette gli equilibri instabili del panorama nazionale, in attesa delle prossime sfide elettorali.


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