Il Consiglio Ue vara la proroga per le sanzioni alla Russia
Il Consiglio Ue ha deciso per la proroga, fino al luglio del prossimo anno, le sanzioni economiche a carico della Russia. Altri sei mesi, dunque, di restrizioni pesanti al commercio tra il vecchio continente e Mosca. Decisione che, va da sé, rientra nella strategia di colpire la Russia nel portafogli. E conferma l’impegno di Bruxelles, insieme all’erogazione del prestito da 90 miliardi a favore di Kiev, per lo sforzo bellico sostenuto dall’Ucraina.
Proroga per le sanzioni Ue alla Russia
Nel novero delle sanzioni primeggiano i provvedimenti in materia energetica. Oltre alle restrizioni legate al commercio e alla finanza, arrivano il divieto di importazione o trasferimento di petrolio (e prodotti derivanti) riconducibili alle aziende russe. Ma non è tutto. Perché rimane l’obiettivo di allontanare in maniera sempre più decisa gli istituti di credito di Mosca dal sistema internazionale Swift già in atto nei confronti delle banche russe. Inoltre è stata disposta la sospensione delle attività e delle licenze di trasmissione nell’Unione Europea di diversi organi di disinformazione sostenuti dal Cremlino.
Il tema (vero) delle elusioni
Dopo quasi dodici anni di sanzioni alla Russia, l’Ue ci è finalmente arrivata: non basta la proroga alle sanzioni, occorre che le leggi siano applicate. E non eluse come accade da più di un decennio a questa parte. Tra le iniziative assunte da Bruxelles per evitare che le regole diventino lettera morta ci sono proprio le norme sull’energia e sulle triangolazioni. L’Europa ha deciso di continuare a mantenere in piedi il suo “muro” commerciale con Mosca perché la Russia, con gli attacchi all’Ucraina, avrebbe violato il diritto internazionale.
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