Editoriale

IL GHIGLIOTTINONE – E se avesse ragione Berlusconi?

di Redazione -

SILVIO BERLUSCONI ©imagoeconomica


di Frida Gobbi
“Io a parlare con Zelensky se fossi stato il presidente del Consiglio non ci sarei mai andato perché stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore”. Così Berlusconi scuote la maggioranza con la potenza di un terremoto. Mentre tutti si interrogano sul perché di un attacco del genere dell’alleato alla premier Meloni, un sondaggio della Ghisleri (a lui già noto prima che uscisse?) dice che la maggioranza degli italiani è d’accordo con il Cav. “Per arrivare alla pace penserei che il signor presidente americano dovrebbe prendersi Zelensky e dirgli: ‘È a tua disposizione dopo la fine della guerra un piano Marshall per ricostruire l’Ucraina. Un piano Marshall da 6, 7, 8, 9mila miliardi di dollari, a una condizione: che tu domani ordini il cessate il fuoco, anche perché noi da domani non vi daremo più dollari e non ti daremo più armi’. Soltanto una cosa del genere potrebbe convincere questo signore ad arrivare ad un cessate il fuoco”, ha detto il leader di Forza Italia. Un messaggio inequivocabile alla maggioranza di cui fa parte. Una proposta condivisibile sul piano della soluzione negoziale del conflitto, altrimenti destinato a protrarsi. Con il risultato che continueranno a morire sempre più soldati e civili ucraini, oltre che soldati russi e civili separatisti filo-Mosca. Le parole dell’ex premier hanno fatto precipitare i vari Tajani e Crosetto a precisare che l’Italia resta fermamente al fianco dell’Ucraina. A ben vedere però, il governo italiano è sì schierato con Zelensky, ma soprattutto allineato alla Nato (e quindi agli Usa), che allo stato attuale – basti pensare a Stoltenberg che dice ok ai caccia – non ha alcuna intenzione di porre fine al conflitto. Anzi, l’Occidente arma Zelensky in modo sempre più letale. Eppure è chiaro – al di là della propaganda – che Kiev non può vincere. Intanto Berlusconi incassa il plauso di un avversario storico come Vauro. Il Cav sta sempre sul pezzo, sempre un passo avanti (attento al sentiment della gente, esasperata dalla crisi).

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