Il Turismo del lusso brilla: il Bel Paese metà di eccellenza “exclusive”
Foto di Anna Boni
Il turismo del lusso continua a rappresentare uno dei motori più dinamici della crescita economica italiana, confermando il ruolo del Paese come destinazione d’eccellenza nel panorama internazionale. L’Italia, con il suo patrimonio culturale e artistico senza pari, si posiziona sempre più come meta privilegiata per viaggiatori alla ricerca di esperienze autentiche, personalizzate ed esclusive. A trainare l’espansione del segmento luxury è anche una clientela globale, esigente e ad alto potere di spesa, capace di riconoscere e valorizzare le nostre peculiarità: dall’enogastronomia d’eccellenza alle strutture ricettive di livello assoluto, fino alla qualità dei servizi e alla ricchezza dei territori.
Un insieme di fattori che non solo alimenta un comparto strategico, ma contribuisce a rafforzare l’immagine dell’Italia come luogo in cui il lusso si intreccia armoniosamente con cultura, stile di vita e tradizione. E sono proprio i numeri a dimostrarlo. Nel 2024, secondo una recente indagine svolta dall’Istituto di ricerca Demoskopika, la spesa diretta del turismo luxury in Italia, registrata dagli alberghi 5 stelle e 5 stelle lusso, sarebbe stata pari a oltre 9 miliardi di euro con incidenza del 16,8% sull’ammontare complessivo dell’offerta alberghiera del Belpaese, stimata in poco più di 54 miliardi di euro.
La crescita del turismo di lusso
Tra il 2008 e il 2024, inoltre, il segmento del turismo di lusso avrebbe registrato una crescita media sensibilmente superiore rispetto al comparto alberghiero nel suo complesso. In particolare, le presenze nelle strutture alberghiere sono aumentate mediamente del 5,2% annuo, mentre negli hotel 5 stelle e 5 stelle lusso la crescita ha raggiunto il 9,2% annuo, quasi il doppio rispetto alla media del settore. Insomma, il segmento del turismo luxury nel Belpaese non si ferma, anzi si rinnova e si esalta.
Ma, più in generale, come sta cambiando? “Oggi il mercato del turismo di lusso sta vivendo una trasformazione profonda, che riflette il cambiamento dei bisogni e delle priorità dei viaggiatori. Il lusso non è più definito da eccessi materiali o da standard uniformati, ma dalla possibilità di accedere a esperienze autentiche, curate nei dettagli e con un impatto positivo sul territorio – spiega Anna Boni, Ceo e Founder di Benarrivati Africa, tour operator che organizza viaggi di lusso -.
Il tempo per i viaggi
Nel mondo del travel, il vero privilegio è il tempo: il tempo di vivere un luogo in modo pieno, di fermarsi, di osservare, di riconnettersi con ciò che è essenziale. Il lusso diventa quindi privacy, rarefazione, accesso esclusivo a paesaggi, culture e incontri che non tutti possono vivere; un modo di viaggiare che porta a sentirsi parte di un’altra dimensione, dove la natura detta il ritmo e il tempo si dilata invece di consumarsi”. Accanto a questo, cresce un’altra componente fondamentale, secondo Boni: “La responsabilità.
Il viaggiatore contemporaneo cerca strutture che investono nella conservazione, che proteggono habitat delicati e che sostengono comunità locali. È un lusso che non consuma ma restituisce, che permette di vivere la natura senza dominarla, contribuendo alla sua tutela per le generazioni future. Infine, Boni puntualizza: “È essenziale comunicare che il lusso del futuro non è ciò che si mostra, ma ciò che si sente: la possibilità di accedere a luoghi rimasti autentici, sapendo che la propria presenza contribuisce a preservarli. Il mercato italiano sta iniziando a riconoscere questo cambiamento, ma il passo decisivo sarà comprendere che il vero valore non risiede più nell’eccesso, bensì nella qualità del tempo, della relazione e dell’esperienza. Il turismo del lusso, oggi, ha l’obiettivo di creare connessioni profonde e consapevoli, offrendo viaggi che trasformano e che meritano di essere ricordati, non solo vissuti”.
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