Influenza, si diffonde la variante K: picco tra Natale e Capodanno
Conosciuta anche con il soprannome di “super flu”, la variante K è attualmente il ceppo di influenza dominante in Italia secondo i dati della sorveglianza epidemiologica. Comparsa indicativamente nell’estate del 2025, questa mutazione del virus influenzale A/H3N2 ha attirato l’attenzione degli esperti per la sua maggiore capacità di diffusione, pur senza mostrare, almeno finora, un aumento della gravità clinica rispetto alle influenze stagionali tradizionali.
Il ceppo della variante K e le mutazioni: cosa aspettarci dall’influenza
Il nome scientifico della variante è A/H3N2 J.2.4.1. Si tratta di un ceppo che presenta sette mutazioni, concentrate in particolare sull’emoagglutinina, la proteina che consente al virus di legarsi alle cellule dell’organismo. Queste modifiche rendono il patogeno parzialmente capace di aggirare le difese immunitarie, facilitandone la circolazione nella popolazione. Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, la “vera influenza” resta sostanzialmente la stessa negli anni: ciò che cambia è soprattutto il numero dei casi, che in questa stagione appare in crescita proprio a causa della diffusione della variante K.
Anche a livello internazionale, inclusi i report provenienti dal Regno Unito, gli esperti concordano su un punto fondamentale: il virus sembra più contagioso, ma non più aggressivo. Non emergono infatti segnali di un aumento delle complicanze gravi o della severità dei sintomi rispetto a quanto osservato con altri ceppi influenzali A/H3N2.
Dal punto di vista clinico, i sintomi restano quelli tipici dell’influenza: febbre alta e improvvisa, spesso oltre i 38 gradi, tosse, mal di gola, raffreddore, dolori muscolari e articolari, spossatezza marcata. In alcuni casi possono comparire anche disturbi gastrointestinali. Le cosiddette “spie rosse” restano tre: esordio brusco della febbre, presenza di almeno un sintomo respiratorio e di un sintomo sistemico come stanchezza intensa o dolori diffusi.
La terapia non cambia rispetto alle altre forme influenzali e si basa su riposo, uso di farmaci antifebbrili e antinfiammatori e un’adeguata idratazione. Particolare attenzione è raccomandata per le persone fragili, anziani e immunodepressi, per i quali il Ministero della Salute continua a consigliare la vaccinazione antinfluenzale. Come ricordano gli specialisti dello Spallanzani, chi è vaccinato, anche in caso di contagio, tende a sviluppare una forma più lieve della malattia.
Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, gli esperti prevedono un ulteriore aumento dei contagi, favorito da incontri familiari e momenti conviviali che facilitano la trasmissione del virus.
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