Esteri

Iran-Israele: tra esecuzioni e rivelazioni la tensione è di nuovo alle stelle

di Ernesto Ferrante -


La magistratura iraniana ha annunciato oggi l’esecuzione di quattro persone, qualificate come “sabotatori”, presumibilmente legate al Mossad, i servizi segreti israeliani. A riportare la notizia è l’agenzia di stampa Mizan, legata agli ambienti giudiziari della Repubblica islamica.

“Quattro membri della squadra di sabotatori legati al regime sionista, che avevano commesso importanti azioni contro la sicurezza del Paese sotto la direzione degli agenti del Mossad, sono stati giustiziati questa mattina al termine delle procedure legali”, si legge in un comunicato.

Gli imputati sono stati giustiziati per “crimini di guerra e corruzione del territorio attraverso la cooperazione dell’intelligence con il regime sionista, con l’intento di recare pregiudizio alla sicurezza del Paese”. La Corte d’Appello ha respinto i ricorsi presentati dai loro legali.

Nel procedimento sono coinvolti altri dieci soggetti, tutti componenti a vario titolo della rete criminale che avrebbe compiuto azioni in diverse città, condannati a dieci anni di carcere ciascuno, per il “reato di aver comunicato con il regime sionista, con l’intento di alterare la sicurezza del Paese”.

Secondo Teheran, gli accusati avrebbero ricevuto denaro dalle autorità israeliane per identificare i membri dei vari Dipartimenti di sicurezza del Paese. Le informazioni indicano che “in alcuni casi” hanno anche tentato di uccidere agenti di sicurezza e dell’intelligence, “cosa che fortunatamente non ha avuto successo”.

A rendere ancora più pesante il clima tra i due storici rivali nella regione mediorientale, sono state le rivelazioni dell’ex primo ministro israeliano Naftali Bennett, il quale ha reso noto di aver ordinato due attacchi contro l’Iran nel 2022, compreso l’omicidio di un colonnello della Guardia Rivoluzionaria, i Pasdaran, ucciso a colpi di arma da fuoco nel maggio di quell’anno nella capitale. Un fatto di sangue di cui le autorità iraniane avevano attribuito fin da subito la responsabilità allo Stato ebraico.

Bennett ha affermato in un intervento pubblicato sul quotidiano americano “The Wall Street Journal” che Israele ha attaccato una base di droni iraniana nel febbraio 2022 dopo due “tentativi falliti” di lanciare dispositivi senza pilota contro il territorio israeliano dal Paese asiatico.

Ha confermato inoltre di aver autorizzato l’omicidio di Hasan Sayad Jodaei, che ha descritto come “il comandante dell’unità” che “ha tentato di uccidere i turisti israeliani in Turchia”.

“Si scopre che i tiranni dell’Iran sono più deboli di quanto ci si aspetterebbe. Mandano volentieri gli altri a morire per loro, ma quando vengono colpiti in casa, improvvisamente diventano timidi”, ha detto, prima di spiegare che ha deciso di “evitare, se ragionevolmente possibile, il combattimento locale con Hezbollah e Hamas” e garantire che “le risorse per la sicurezza nazionale fossero concentrate sull’indebolimento del principale nemico: l’Iran”.

“Ci sono molti modi per indebolire l’Iran: dare potere all’opposizione, garantire la continuità di Internet durante i disordini anti-regime, rafforzare i suoi nemici o aumentare le sanzioni e le pressioni economiche, ma Israele non può e non deve farlo da solo”, ha proseguito ancora.

Poi si è rivolto agli Stati Uniti che, a suo avviso, “dovrebbero guidare questi sforzi, che non richiedono una guerra su vasta scala, proprio come la morte dell’Unione Sovietica non è stata il risultato di una guerra totale. L’Urss è crollata a causa del suo marciume interno e della pressione esterna esercitata dagli Stati Uniti”.

Bennett ha ricordato che “Hamas e la Jihad islamica, appoggiati dall’Iran, hanno massacrato 1.200 israeliani il 7 ottobre, provocando una guerra su vasta scala a Gaza” e che “Hezbollah, sostenuto anche dall’Iran, ha lanciato più di mille razzi contro le comunità del nord di Israele, con il rischio di un conflitto regionale”.


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