Khamenei in tv: “Non ci arrendiamo”, Trump: “La pazienza è finita”
La guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, invoca punizioni su Israele e minaccia gli Usa di Trump. Il leader iraniano è comparso sulla tv di Stato e ha pronunciato un messaggio inequivocabile all’indirizzo di Tel Aviv e un altro altrettanto pericoloso a Washington. Ha promesso che l’Iran non si arrenderà mai e che ogni minaccia troverà ad attenderla “un popolo che non si arrenderà mai”.
Khamenei, Israele, Trump e la guerra imposta
L’ayatollah ha spiegato che il Paese “si opporrà con fermezza a una guerra imposta, come resisterà a una pace imposta, non piegandosi ad alcuna imposizione”. L’Iran, dunque, non abbassa la testa e spedisce ogni responsabilità dell’insorgere del conflitto nel campo nemico. Anzi, Khamenei ha deplorato il fatto che l’attacco di Israele sia “avvenuto mentre i nostri rappresentanti erano impegnati in colloqui indiretti con gli Stati Uniti e non c’erano segni di alcuna rappresaglia militare da parte iraniana”. Per il capo dell’Iran è giunto il momento in cui “Israele deve essere punito e già sta subendo una dura punizione”.
L’avviso a Trump
Da Teheran fioccano accuse anche contro gli Stati Uniti e, in particolare, contro il presidente Donald Trump. A cui Khamenei ha rivolto l’invito a fare un passo di lato evitando di entrare all’interno della guerra, per di più dalla parte di Israele. “L’ingresso degli Stati Uniti in questa questione è al 100% a loro danno – ha aggiunto l’ayatollah – il danno che subiranno sarà di gran lunga maggiore di qualsiasi danno che l’Iran possa subire. Il danno che gli Stati Uniti subiranno sarà sicuramente irreparabile, se entreranno militarmente in questo conflitto”. E non è tutto: “A chi ci minaccia e chiede al popolo iraniano di arrendersi, sappia che la nazione iraniana non è spaventata da tali minacce, chiunque conosca l’Iran, il suo popolo e la sua storia non si rivolgerebbe mai a questa nazione con toni minacciosi, poiché l’Iran non si arrenderà mai”.
L’ultimatum di The Don
Trump non ha preso benissimo l’irrigidimento della parte iraniana. E, anzi, parlando coi giornalisti alla Casa Bianca ha rilanciato affermando che “la pazienza è finita” e di aver dato “un ultimatum” a Teheran. Il presidente americano, poi, non esclude l’ipotesi di un intervento o meglio di un attacco diretto degli Usa: “Potrei farlo, potrei non farlo. Voglio dire, nessuno sa cosa farò. Non lo sapete, potrei farlo. Potrei non farlo. Intendo dire, nessuno sa cosa farò. Posso dirvi questo: l’ Iran ha un sacco di problemi e vogliono negoziare”. La (solita) carezza nel ugno: “E ho detto: ’Perché non avete negoziato con me prima di tutta questa morte e distruzione? Perché non avete negoziato?’ Ho detto alla gente: ’Perché non avete negoziato con me due settimane fa? Avreste potuto farcela. Avreste avuto un Paese. È molto triste vedere tutto questo”.
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