La legge nazionale prevale su quella Ue: il caso Slovacchia
Prima le leggi nazionali. L’approvazione dell’emendamento costituzionale da parte del Parlamento slovacco è un atto di sovranità senza precedenti, destinato a far tremare l’Unione europea. Bratislava stabilisce che, dal 1° novembre, il diritto nazionale prevarrà sul diritto Ue in tutte le materie legate all’“identità nazionale”. Così la Costituzione blinda norme chiave, come il riconoscimento di soli due sessi biologici, l’accesso alle adozioni alle sole coppie sposate e il divieto di maternità surrogata.
Con questa norma i giudici slovacchi non potranno più disapplicare le leggi interne in nome del primato Ue. Si tratta di un guanto di sfida in faccia a Bruxelles che quasi certamente innescherà una procedura d’infrazione. Mentre la Slovacchia compie una scelta di campo netta, riaffermando la Costituzione come fondamento della sovranità, l’Italia è ben lungi da un simile atto politico. La dottrina dei controlimiti infatti resta confinata alla giurisprudenza della Consulta, e impedisce uno scontro frontale con l’Ue. Ma siamo proprio sicuri che sia un bene?
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