Politica

Landini deluso ma non arreso: “L’impegno continua”

Il segretario Cgil rilancia la sfida: "Ma hanno votato più di 14 milioni di persone"

di Giovanni Vasso -


Deluso, Maurizio Landini. Ma non s’è arreso. Il segretario generale della Cgil, che aveva puntato fortissimo sul referendum, si lecca le ferite ma rilancia la sfida del sindacato: “Sono oltre 14 milioni le persone che hanno votato nel nostro paese cui si aggiungono gli italiani all’estero. Consideriamo questo un numero molto importante e per quanto ci riguarda questo è un punto di partenza perché i problemi posti rimangono sul tavolo”. La disanima del leader Cgil inizia da qui. Anzi, da un’altra considerazione non meno importante: “Il nostro obiettivo era raggiungere il quorum, non lo abbiamo raggiunto, quindi quella che speravamo fosse una giornata di vittoria non la festeggiamo”.

“Un Paese in crisi democratica”

Al centro congresso Frentani, a Roma, dove si trovava il quartier generale del comitato promotore dei referendum sul lavoro, Landini ha analizzato l’esito della tornata referendaria guardando al bicchiere mezzo pieno: “Non solo ripartiamo da 14 milioni di persone, quelle persone che ci hanno sostenuto rappresentano una base fondamentale su cui agire e lavorare. L’impegno, anche in virtù del consenso ricevuto, è muoverci in questa direzione e rafforzare ancora di più la nostra mobilitazione”. Nessuno, in casa Cgil, aveva mai pensato che la sfida potesse essere semplice: “Sapevamo che non sarebbe stata una passeggiata, in un Paese in cui c’è una crisi democratica evidente, assumere la questione della democrazia e della partecipazione come elemento centrale lo abbiamo e consideriamo questa esperienza molto importante”.

La sfida del sindacato

Il sindacato, però, non può fermarsi. Anche se deluso, Landini rilancia la sfida: “I disagi e le problematiche del Paese ci impegnano a continuare questa battaglia, c’è bisogno di continuare questa azione sindacale utilizzando tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, sia in termini contrattuali si in termini di mobilitazione”. Il segretario generale della Cgil si rivolge al sindacato: “Sono state settimane e mesi che mi hanno insegnato che un sindacato deve tornare a imparare ad ascoltare i disagi e i problemi profondissimi che ci sono in questo paese. Il numero di chi ha votato rappresenta – ha continuato Landini – una base di partenza importantissima e questo ci pone la necessità di impegnarci ancora di più, anche con il necessario cambiamento che questo comporta in termini di coerenza della nostra azione e di allargamento di alleanze e relazioni”.


Torna alle notizie in home