Cronaca

Latitante algerino arrestato dopo 42 anni da un omicidio di camorra

di Angelo Vitale -


Un caso più unico che raro, quello di un cittadino straniero affiliato alla Nuova Camorra Organizzata che Raffaele Cutolo fondò in Italia alla fine degli anni ’70: la notizia è venuta fuori dopo l’arresto, anch’esso singolare, di un camorrista algerino latitante nel suo Paese, Mohamed Tadimouti, autore di un omicidio di camorra avvenuto nel Casertano 42 anni anni fa e condannato all’ergastolo. Tadimouti, oggi 71enne, era diventato un “soldato” della Nco che Cutolo ispirò al riscatto sociale di quanti vi aderivano, chissà se pure lui sottoposto al giuramento cerimoniale “di Palillo” cui gli affiliati erano chiamati.

Nel 1983 Tadimouti partecipò al nutrito gruppo di fuoco che, dopo aver organizzato anche un blocco stradale per impedire l’accesso dei carabinieri alla zona, simulò a Grazzanise prima una rapina e poi sequestrò l’imprenditore Vincenzo Palazzo divenuto scomodo alle azioni controllo del territorio che la Nco puntava ad esercitare nell’area. Un omicidio commissionato nell’ambito della lotta tra clan rivali e nel corso della quale la Nco si distinse nel tentativo di consolidare il proprio potere attraverso atti di violenza estrema e di forte intimidazione. Palazzo, dopo qualche giorno, fu ritrovato carbonizzato nella campagne di Castel Volturno. Un segnale a chi doveva capire ed abbassare la testa davanti ai boss e ai soldati del clan.

Dopo il sequestro e l’omicidio di Vincenzo Palazzo, l’algerino – si è saputo – avrebbe continuato a soggiornare irregolarmente nel nostro Paese, spostandosi nel Centro Italia, usando svariati pseudonimi e rendendosi responsabile di ulteriori delitti, probabilmente fuori dell’orbita del business della camorra, tutti aggravati dall’utilizzo di armi, fino ad essere espulso nel 1986 (prima della condanna all’ergastolo avvenuta nel 1997), con conseguente rimpatrio in Algeria dopo aver scontato pure un iniziale periodo di detenzione per altri delitti. Ora, la sua lunga latitanza è terminata, è detenuto in un carcere algerino in attesa di essere estradato in Italia.


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