“L’ex ministro Carlo Giovanardi ha chiesto nei giorni scorsi al presidente dell’Accademia dei Lincei, Roberto Antonelli di rivedere la decisione di sconvocare un confronto tra le due scuole di pensiero sui cambiamenti climatici, antropici o naturali, rappresentate in Italia da una parte da premi Nobel come Giorgio Parisi, vicepresidente dell’Accademia, geologi come Mario Tozzi, divulgatori scientifici come Luca Mercalli e Luca Lombroso e dall’altra da professori universitari e scienziati come Franco Prodi, Antonino Zichichi, Alberto Prestininzi, Uberto Crescenti, Franco Battaglia ed il premio Nobel Carlo Rubbia”.
Il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri ha perciò presentato una interpellanza alla presidente del Consiglio e al ministro dell’Università sulla vicenda.
Antonelli, infatti, sentiti gli organi dell’Accademia, ha confermato a Giovanardi l’indisponibilità al confronto, ritenendo già accertata in sede scientifica la teoria che attribuisce alla emissione di anidride carbonica ed alle attività umane l’aumento della temperatura.
“Ma l’Accademia dei Lincei – fa notare Gasparri con l’ex ministro Giovanardi- riceve dallo Stato ogni anno circa 3 milioni di euro sui 4 milioni di entrate correnti e purtroppo nella storia dell’Accademia c’è il precedente del socio Galileo Galilei espulso perché sosteneva, contro le certezze del tempo, che la terra era tonda e non piatta”.
“Di fronte a questo immotivato rifiuto di confronto da parte di un’Accademia che gode di finanziamenti pubblici ed ha nello statuto proprio “lo scopo di promuovere, coordinare, integrare e diffondere le conoscenze scientifiche nelle loro più elevate espressioni nel quadro dell’unità e universalità delle colture”, la richiesta di conoscere quali iniziative intendano intraprendere perché il confronto tra le due scuole di pensiero possa avvenire pubblicamente in sede accademica, consentendo al Governo e al Parlamento di avere una adeguata informazione in ordine a decisioni sulla produzione di energia, decisive per lo sviluppo economico del Paese e la qualità della vita delle famiglie italiane”.