Politica

L’INTERVISTA – Il sottosegretario Frassinetti: “Siamo l’unico governo che negli ultimi dieci anni ha aumentato gli stipendi agli insegnanti. Altri colpevoli di lassismo”

di Edoardo Sirignano -


“Siamo l’unico governo che negli ultimi dieci anni ha aumentato gli stipendi agli insegnanti. Così come stiamo facendo molto per tutelarli dagli atti violenti. Chi ci ha preceduto e oggi ci accusa è colpevole di lassismo”. Così il sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti.

Quale dovrebbe essere la reazione di uno Stato rispetto a un professore che accoltella un docente?

Il ministro Valditara ha già detto che ci costituiremo parte civile nel processo, così come e giusto pagare le spese legali a chi è vittima di tali azioni illecite. Detto ciò, questo esecutivo intende fare ancora di più. C’è una legge approvata alla Camera, e che tra pochi giorni sarà esaminata in Senato, che tutela il personale scolastico garantendone la sicurezza. Mi pare evidente che in un anno e quattro mesi, abbiamo già dato adeguate risposte.

Come la normativa, a cui fa riferimento, metterà al sicuro il personale scolastico?

È previsto un osservatorio per quanto riguarda la sicurezza nelle scuole atto a monitorate le situazioni problematiche. Sarà inoltre avviata una campagna informativa sulle iniziative riguardanti il rispetto di chi lavora nelle scuole. Questo governo previsto una giornata nazionale in cui si parla di prevenire la violenza tra i banchi e in particolare la violenza contro i docenti. Intendiamo poi modificare l’articolo 336 del codice penale aumentando da un terzo a due terzi la pena se un fatto è commesso nei confronti di un membro del personale scolastico mentre svolge la propria attività.

C’è chi, però, se la prende col governo…

Stiamo parlando di fenomeni che si determinano col tempo. La mancanza di autorevolezza degli insegnanti è frutto di una tendenza che vede ultimamente molte famiglie giustificare sempre il figlio a prescindere. Per via di questo meccanismo Il genitore è portato ad accusare il docente, magari solo per avere attribuito al figlio un brutto voto. Questo una volta non accadeva e se uno studente prendeva un brutto voto o riceveva una nota il genitore non la contestava tutelando in questo modo l’ autorevolezza dell’insegnante.


Perché siamo arrivati a tutto ciò?

Uno dei motivi è che l’asticella dell’apprendimento si è sempre più abbassata. In tal senso c’è stato troppo lassismo fino ad arrivare a mettere in discussione la valutazione e quando si comincia a contestare il fatto che debbano essere dati i voti si alimenta un clima in cui è difficile distinguere chi va avanti perché studia e si impegna da chi non lo fa. In un contesto, dove gli insegnanti perdono la loro autorevolezza, non dobbiamo meravigliarci se si arriva a questi fatti. Detto ciò, non bisogna neanche generalizzare perché, anche se gravi sono sempre episodi.

Chi ha il compito di formare le nuove generazioni, intanto, tende a essere dimenticato da chi governa. Si parla di 800 euro in meno per gli insegnanti…

Su questo parlano i fatti : siamo l’unico governo che negli ultimi dieci anni ha aumentato gli stipendi erogando anche gli arretrati .

La stessa attenzione è stata data agli studenti?

L’istituzione del docente tutor e di quello orientatore che curano l’apprendimento degli studenti anche con progetti personalizzati è certamente un passo in avanti. Stesso discorso vale per il voto in condotta. Sarà reintrodotto per arginare appunto derive violente. C’è stata, dunque, tempestività e concretezza da parte del governo.

Per qualcuno, però, si è messo al primo posto il liceo del made in Italy, mentre sono state messe in soffitta le vere priorità…

C’è un’ignoranza di fondo quando si diffondono tali messaggi. Il liceo del made in Italy è un giusto l’ampliamento dell’ un’offerta formativa che va a colmare un vuoto e non c’entra nulla con le degenerazioni che accadono a scuola ultimamente. La violenza, invece, è correlata spesso a mancanza di educazione in famiglia o all’influenza che lo studente subisce in situazioni di degrado.

Rispetto a questo tema, è stato fatto abbastanza?

Crediamo fermamente nell’alleanza scuola-famiglia. Cerchiamo di coinvolgere le associazioni dei genitori anche nei passaggi più delicati, dall’educazione al rispetto fino a quella alle relazioni. Tra pochi giorni si celebrerà la giornata contro il bullismo ed il cyberbullismo, fenomeni che da anni dilagano tra i banchi e per cui è necessaria la correlazione con le famiglie.

Quanto i social hanno ampliato il diffondersi di fenomeni come quello di Varese?

Una scuola del futuro non può prescindere dalla digitalizzazione , ma bisogna sempre far capire ai ragazzi che le innovazioni tecnologiche sono e devono restare strumenti. Lo stesso vale per l’intelligenza artificiale. Se dovesse sostituire l’autonomia di pensiero, sarebbe molto pericolosa. Dobbiamo tutti vigilare affinché ciò non accada ed è questa la vera sfida.


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