Editoriale

L’Ue ascolti Leone XIV: deve provare a fermare il premier israeliano

di Adolfo Spezzaferro -


Oggi l’Unione europea ha un’occasione storica: può davvero fare qualcosa di concreto per provare a fermare Netanyahu. E speriamo che a Bruxelles sia arrivato nel frattempo forte e chiaro il monito di Leone XIV. Ieri il Papa ha sentito per telefono chi a Gaza mette in pratica tutti i giorni la parola di Cristo, a rischio della vita. La parrocchia della Sacra Famiglia, guidata da padre Romanelli, resta un presidio di umanità: sfama, cura, accoglie 450 rifugiati, tiene aperto l’oratorio per i bambini.

Sotto i bombardamenti e nonostante l’ordine di evacuazione dell’Idf. Eppure, il silenzio e l’inazione del mondo occidentale – Ue in primis – fanno molto più rumore delle cannonate dei tank israeliani che stanno spianando la Striscia. La Chiesa, con la sua piccola comunità palestinese, dimostra più coraggio di molti governi. Agisce e non si limita a comunicati. L’Onu dal canto suo ha conclamato il genocidio in atto nella Striscia, ma una commissione d’inchiesta non può imporre sanzioni. Ecco perché l’Ue può e deve riscattarsi da mesi e mesi di vergogna.


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