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Economia

Manovra, è febbre dell’oro: la Bce annuncia la lettera

Francoforte scrive al Mef, Giorgetti: "Chiariremo tutto"

di Cristiana Flaminio -


Ci sarebbe tanto da dire ma, a proposito della manovra, non si parla d’altro che del destino che toccherà all’emendamento sull’oro alla Patria firmato dal capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato Lucio Malan. Segno che, con tutta evidenza, è stato toccato un nervo scoperto dell’architettura economica e politica. Non solo italiana ma, fatalmente, europea. Già, perché la Bce è tornata alla carica.

Manovra: è febbre dell’oro

Non è bastato ammorbidire i toni, no. Prima ha reso pubblica la sua contrarietà all’ipotesi contenuta nell’emendamento sull’oro in manovra e quindi ha annunciato di aver scritto una lettera al Mef per ottenere chiarimenti sull’iniziativa. Al più tardi, arriverà oggi. Il governo, intanto, aspetta. E incassa. Almeno per un (altro) po’ non si parlerà di manovrine e di misure poco espansive. Il ministro all’Economia Giancarlo Giorgetti ha già mandato avanti le fonti del Ministero di via XX Settembre. Non c’è dubbio, il governo è pronto a offrire ogni spiegazione richiesta dalla Bce sul tema più scottante di quest’ultima parte dell’anno.

Le reazioni della politica

E intanto monta la polemica politica tra chi, come il parlamentare Fdi Francesco Filini, si dice incredulo rispetto “alla levata di scudi” che arriva da Francoforte. E chi, come il centrista Luigi Marattin, parla di “terrapiattismo economico”. Intanto il relatore alla manovra Claudio Borghi fila dritto come un treno: “L’emendamento resta e va avanti”. E quindi lancia un siluro verso Palazzo Koch: “È specificato che l’oro appartiene allo Stato sul sito della Banque de France, su quello della Bundesbank. Sul sito di Bankitalia c’è scritto che possiede l’oro. Perché?”. Eccolo, il busillis che ha trasformato il dibattito sulla manovra in una vera e propria febbre dell’oro. A metterci il carico, pure Unimpresa. Secondo cui, in Usa e Giappone, nessuno mette in dubbio che l’oro accumulato nelle riserve sia di proprietà diretta dello Stato.

Intanto il governo incontra il comparto sicurezza

Intanto, sul fronte del bilancio, si registra l’incontro tra i sindacati del comparto difesa e sicurezza e il governo. Che si è detto pronto a convocare un tavolo ad hoc per discutere del rinnovo dei contratti. Le speranze che Giorgetti allenti i cordoni della borsa, però, sono davvero poche. E lo ha ribadito il vice Leo: le misure saranno finanziate con 18,7 miliardi. E quelli sono. Basta. Sul fronte parlamentare, invece, si fa notare l’impazienza del Pd. Che denuncia la “mancanza di intere parti” della manovra, tra emendamenti che non si trovano e parti da cambiare. E tutto questo a pochi giorni dall’appuntamento in Aula, almeno al Senato, con l’approvazione del bilancio.


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