La manovra è passata: 216 sì tra le polemiche in Aula
Cartelli e contumelie a Montecitorio ma il Bilancio è approvato
La manovra è passata. Con 216 voti favorevoli, anche la Camera dice sì alla legge di Bilancio. Che, adesso, concluso il suo iter è diventata legge. L’ok è arrivato, chiaramente, tra mille polemiche. L’opposizione, tra cartelli e cartelloni, ha espresso a più riprese la sua distanza dal bilancio che, invece, il centrodestra ha rivendicato come “serio e responsabile” per citare le parole della premier Giorgia Meloni.
Passata la manovra
Dopo una lunga notte insonne a Montecitorio, e dopo una mattinata a dir poco convulsa tra i banchi della minoranza, il bilancio è stato approvato. Non c’è mai stato davvero il sentore che qualcosa di diverso da ciò che ragionevolmente poteva attendersi sarebbe accaduto. Tutto è filato liscio. Anche perché la Camera è arrivata a pochissime ore dal fischio finale. Oltre il quale sarebbe scattato l’esercizio provvisorio. Una iattura per un governo, a maggior ragione per un esecutivo come quello Meloni che ambisce a ricostruire la credibilità e la forza internazionale del Paese.
Le proteste dell’opposizione
Una selva di cartelloni ha accolto l’ok al disegno di legge sul bilancio. La manovra è passata tra i messaggi alzati dagli scranni dei dem. “Disastro Meloni”, si leggeva sui cartelloni mostrati da Schlein e i suoi. Prima ancora, era toccato al deputato dem Magi farsi fotografare in aula con un cartello “Vendesi”. Giorgetti ha fatto spallucce ma lo sfizio di dire a Elly che “con lo spread sotto 200 andate bene anche voi” se lo è voluto togliere. Adesso, tutti a commentare. La manovra è passata ma ora tocca all’Ue stabilire se l’Italia potrà uscire dalla procedura di infrazione per deficit oppure no.
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