Economia

Materie rare, Urso: Le abbiamo, l’Europa ci fornisca gli strumenti per sfruttarle

di Angelo Vitale -


Materie rare: la strada per la costruzione di un fabbisogno nazionale, la necessità di una manovra che per affrancarsi da un import ancorato alle strategie dei Paesi che ne detengono il primato come la Cina, non può essere indipendente su ogni territorio dei Paesi Ue se non collegata ad uno strutturato piano dell’Europa che fornisca indirizzi, strumenti, risorse. Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy ribadisce i temi degli intenti del governo sulla questione.

“La Commissione Ue sta finalizzando un rapporto che individua 34 materie prime critiche. Stabilisce che dovremmo estrarne, entro il 2030, almeno il 10% dai nostri territori, lavorarne il 40% e riciclarne il 15%. In Italia abbiamo 15 di queste materie, ma sono in giacimenti chiusi 30 anni fa. Si trovano principalmente in aree protette in Liguria, Toscana, Campania, Sardegna e arco alpino. Abbiamo il più grande giacimento di cobalto in Europa, titanio, manganese, litio. Se l’Europa chiede di sfruttarli, e noi siamo d’accordo, deve darci gli strumenti legislativi, normativi, amministrativi e finanziari per poterlo fare compiutamente ed entro i termini previsti. E noi lo faremo perché sia chiaro a tutti: è tornata l’Italia del fare. L’Italia orgogliosa della sua scienza e della tecnologia, delle imprese e del modello sociale. Ecco, appunto: non siamo più un’anomalia nell’economia occidentale, ma il modello che altri vogliono imitare”. Così il ministro in una intervista a QN.


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