Esteri

Missili ucraini su Sebastopoli. I russi distruggono armi occidentali a Kherson

di Ernesto Ferrante -

Adnkronos


Missili ucraini su Sebastopoli. I russi distruggono armi occidentali a Kherson.
La Russia ha accusato l’Ucraina di aver lanciato altri missili contro Sebastopoli, dopo l’attacco di ieri alla base della Flotta del Mar Nero che ha causato nove morti e 16 feriti, tra cui due generali. Il capo dell’intelligence militare di Kiev, Kyrylo Budanov, ha dichiarato a Voice of America che “tra i feriti c’è il comandante del gruppo, il generale Alexander Romanchuk, che è in condizioni molto gravi, e il capo di Stato maggiore, generale Oleg Tsekov, che non è cosciente”.
Poco dopo il raid, il ministero della Difesa russo aveva reso noto che risultava disperso un militare. Budanov non ha confermato le notizie sulla presunta morte dell’ammiraglio Viktor Sokolov.
I russi hanno distrutto armi di fabbricazione occidentale a Kherson. Lo ha rivendicato il ministero retto da Sergei Shoigu in una nota, in cui si legge: “Le unità di artiglieria russe continuano a svolgere la loro missione di combattimento nell’ambito dell’operazione militare speciale, attaccando le postazioni di artiglieria delle forze armate ucraine, annientando le difese, eliminando i punti di comando e la potenza di fuoco del nemico. Gli equipaggi Msta-B del gruppo da battaglia Dnepr hanno distrutto armi e attrezzature di fabbricazione occidentale dell’esercito ucraino con il fuoco di controbatteria nell’area di Kherson”.
Le forze di Putin hanno utilizzato “munizioni ad alta precisione per causare il maggior danno possibile ai veicoli blindati e alle truppe del nemico”.
La controffensiva ucraina continua a rilento. “Siamo arrivati a una svolta sul fianco sinistro (all’altezza di Verbove, ndr), e continuiamo ad avanzare oltre”, ha spiegato il generale Oleksandr Tarnavsky in una intervista alla Cnn, in cui ha ammesso che si sta procedendo “non così velocemente come ci aspettavamo, non come nei film sulla Seconda guerra mondiale”. “La cosa importante è non perdere l’iniziativa”, ha aggiunto Tarnavsky.
La Germania potrebbe essere indotta a fornire all’Ucraina i missili da crociera Taurus sulla scia della decisione degli Stati Uniti di trasferire agli alleati “una piccola quantità” di quelli a lungo raggio Atacms. A scriverlo è il Wall Street Journal, sostenendo che Berlino più volte a espresso la volontà di “seguire Washington” nella fornitura di nuove armi. I Taurus hanno una gittata superiore a circa 500 chilometri. Sono dunque in grado di colpire obiettivi russi lontani dalle linee del fronte.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato con il premier canadese Justin Trudeau un accordo di libero commercio. Secondo la presidenza ucraina, il trattato “faciliterà lo sviluppo del commercio di beni e servizi, gli investimenti e la formazione di un’economia di mercato competitiva in linea con le priorità nazionali”. L’ex comico si è poi detto molto grato al Canada per la decisione di “unirsi all’addestramento dei piloti degli F16”.
Affrontata anche la questione elezioni presidenziali. Zelensky, si è detto pronto ad organizzarle il prossimo anno, allo scadere del suo mandato. Ma gli ucraini, ha affermato nel corso della sua visita in Canada, “non sostengono questa idea: non sono disposti a stanziare denaro per questioni diverse dalla guerra. Che rende difficile a residenti dei territori occupati e ai soldati votare”.
Nuovi attriti tra Ucraina e Polonia. “Zelensky non insulti più i polacchi”. E’ questo il monito arrivato dal capo del governo di Varsavia, Mateusz Morawiecki, in seguito alle parole del leader ucraino, che ha accusato i polacchi di fare una “messinscena” sulla questione delle importazioni di grano.
“Voglio dire al presidente Zelensky di non insultare mai più i polacchi, come ha fatto recentemente nel suo discorso alle Nazioni Unite – ha tuonato Morawiecki, nel corso di un comizio ieri sera in vista delle elezioni del 15 ottobre – Il popolo polacco non permetterà mai che ciò accada e difendere il buon nome della Polonia non è solo un mio dovere e onore, ma anche il compito più importante del governo polacco”.
Budapest marca le sue distanze da Bruxelles. Nuove sanzioni contro Mosca non sono necessarie, perché “causano più danni all’Europa che alla Russia”. E’ l’opinione espressa dal ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, in un’intervista alla Tass dopo aver incontrato a New York, a margine dell’Assemblea generale dell’Onu, il collega russo Sergei Lavrov.
“Se il grano ucraino inizia a diffondersi nei Paesi dell’Europa centrale, distruggerà sicuramente i mercati agricoli. Per non parlare dei nostri agricoltori, che ovviamente dobbiamo proteggere”, ha avvertito Szijjarto.
“A quanto mi risulta, l’Ucraina preferirebbe distribuire il grano in Europa centrale, ma l’accordo originale non riguardava questo”, ha sottolineato il ministro ungherese, evidenziando il fatto che l’intesa implicava “l’autorizzazione al transito, e non al commercio bilaterale”.
Szijjarto ha ricordato infine che le risorse energetiche dell’Ungheria “dipendono in larga misura dalle forniture della Russia” e che quest’ultima gli ha garantito la continuazione delle forniture di petrolio e gas durante il faccia faccia con Lavrov.
L’ex comandante della Wagner Andrei Medvedev è stato arrestato dalla polizia in Norvegia mentre tentava di rientrare illegalmente nella Federazione russa. Medvedev era fuggito a gennaio attraverso il confine artico e aveva chiesto asilo politico, ma ora temeva di essere estradato in Ucraina.
La Russia “dimostra piena disponibilità alla cooperazione e al dialogo non politicizzato” con il Vaticano. Lo ha riferito l’agenzia di stampa russa Tass citando una fonte vaticana, che ha rivelato anche il lavoro congiunto tra le due parti su questioni umanitarie nel quadro della missione dell’inviato del Papa, il cardinale Matteo Maria Zuppi e “la cooperazione umanitaria tra la Santa Sede e la Russia, in particolare sulla verifica delle liste dei bambini ucraini finiti in territorio russo”.

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