Ora nessuno crede più a Trump come uomo di pace
Perché il presidente Usa Donald Trump, che in questi giorni aveva intavolato trattative sul nucleare con l’Iran e aveva al contempo chiesto al leader israeliano Bibi Netanyahu di non attaccare la Repubblica islamica, all’indomani del bombardamento di Tel Aviv su Teheran e gli altri attacchi di Idf e Mossad sul territorio, ha appoggiato fortemente i raid? Ha ragione chi dice che Trump è colluso fin dall’inizio e non solo da quando gli è stato comunicato che di lì a poco sarebbe scoppiata la guerra? A guardare le manovre militari in Medioriente, il Pentagono è pronto a dare sostegno a Tel Aviv nel conflitto, che a detta di Netanyahu durerà 14 giorni. Teheran ha fatto presente che in base al diritto all’autodifesa sancito dalla Carta Onu risponderà agli attacchi in modo commisurato. Posto che l’Ue dovrebbe condannare l’aggressione (o vale solo per la Russia?), che invece viene spacciata per “guerra preventiva”, Trump dovrebbe valutare il fatto che il suo entusiasmo per Netanyahu, che ha isolato Israele dal resto del mondo, azzera la sua credibilità come uomo di pace.
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