Pagamenti, il boom di quelli digitali: ecco quanto costano agli italiani
Il mercato dei pagamenti al dettaglio continua la sua trasformazione in Italia, sottoposto da tempo a crescenti pressioni competitive e regolamentari, connesse soprattutto con l’integrazione finanziaria europea e i processi di digitalizzazione. Una evoluzione influenzata negli ultimi anni dalla pandemia, che ha cambiato in modo rilevante le abitudini di pagamento e accelerato la sostituzione tra strumenti, a favore soprattutto di quelli digitali. Se ne occupa con un terzo rapporto Bankitalia, dopo due indagini del 2012 (con dati al 2009) e del 2020 (con dati al 2016).
In questo lungo arco di riferimento temporale è stata realizzata l’area unica dei pagamenti in euro ed è stato armonizzato il quadro normativo europeo, al fine di consentire l’offerta dei servizi sulla base di elevati standard di efficienza e sicurezza e favorire l’espansione dell’industria dei pagamenti.
Rispetto all’ultima indagine il costo sociale per l’offerta e l’accettazione del complesso degli strumenti di pagamento si è ridotto di dodici punti base, attestandosi a 11,6 miliardi di euro, pari allo 0,61% del Pil.
Crescono le operazioni di pagamento digitali e i processi di innovazione e di razionalizzazione. Progressivamente le operazioni tradizionali (come quelle allo sportello fisico) sono state sostituite da quelle effettuate attraverso canali telematici o digitali (come l’home/mobile banking) la cui quota sul totale è salita a oltre il 93% (da 83% nel 2016 ed era al 74% nel 2009).
L’addebito diretto si conferma lo strumento meno costoso (€0,19 per transazione), seguito dalle carte (debito, credito, prepagate) di pagamento (€ 0,46) e dai bonifici (€0,70). Il costo per operazione con bonifico istantaneo (€0,66) è più elevato di quello tradizionale online (€0,45), ma entrambi sono molto meno costosi del bonifico effettuato presso la rete degli sportelli (€2,11). Particolarmente elevati risultano i costi unitari dei prelievi/versamenti di contante e degli assegni processati, pari rispettivamente a €2,44 e €5,28.
Intanto, procede la nuova fase regolamentare che si sta avviando con l’obiettivo di accrescere ulteriormente la competitività, la sicurezza e l’efficienza degli strumenti di pagamento europei, in linea con la Strategia europea dei pagamenti al dettaglio della Commissione europea e delle Banca centrale europea e con i recenti sviluppi normativi.
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