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Pallone arancione, la Serie A cambia rotta

Basta palloni arancioni, si ritorna al classico pallone bianco o giallo.

di Marzio Amoroso -


Il caso del pallone arancione Puma Orbita Hi-Vis

Pallone arancione è la prima immagine che torna alla mente quando si ripensa alle ultime giornate di Serie A, perché quel colore così acceso. Pensato per aumentare la visibilità è diventato in poche settimane un simbolo di un errore di valutazione. Un pallone che da subito ha animato discussioni tra tifosi, addetti ai lavori e tecnici televisivi, fino a spingere la Lega a una decisione inattesa, l’abbandono progressivo del Puma Orbita Hi-Vis introdotto alla 12ª giornata.

Un’idea nata per migliorare la visibilità

Il nuovo modello invernale era stato presentato come un’evoluzione tecnologica. La scelta dell’arancione fluo, unita a grafiche ispirate al mondo digitale, avrebbe dovuto garantire un contrasto più netto in condizioni di pioggia, nebbia o neve. L’obiettivo era chiaro: rendere il gioco più leggibile, soprattutto nelle partite invernali, quando la luce naturale cala e le condizioni atmosferiche diventano imprevedibili. La teoria, però, non ha retto alla prova del campo.

Le segnalazioni dei tifosi e il problema del daltonismo

Fin dalle prime partite, molti spettatori hanno segnalato difficoltà nel seguire la traiettoria del pallone in televisione. Il colore, invece di emergere sul verde del prato, tendeva a confondersi nelle riprese, soprattutto nelle inquadrature larghe. Il problema è risultato ancora più evidente per le persone affette da daltonismo, che in Italia rappresentano una comunità numerosa.

Per loro, il pallone arancione diventava quasi invisibile, trasformando l’esperienza di visione in una sequenza di movimenti incompleti, intuibili più che realmente percepibili. Una criticità che ha assunto rapidamente un peso pubblico, perché legata a un tema spesso sottovalutato, l’accessibilità visiva nello sport professionistico.

La decisione della Lega una retromarcia necessaria

Di fronte alle proteste crescenti, la Lega Serie A ha scelto di intervenire. Il modello arancione verrà gradualmente sostituito, segnando una retromarcia che riconosce implicitamente i limiti del progetto. La scelta non riguarda solo un oggetto di gioco, ma un principio. Un campionato di vertice deve garantire un’esperienza inclusiva, anche per chi segue le partite da casa.


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