Attualità

IL CARRELLO DELLA SPESA- Prezzi delle case in salita, ecco perché

di Giovanni Vasso -


I prezzi delle case continuano ad aumentare e ora se n’è accorta persino Christine Lagarde. In Europa, e più in generale nelle grandi città europee, acquistare casa è un’impresa impossibile per le famiglie. I costi sono fuori controllo e, soprattutto, ben al di là delle capacità delle famiglie. Ciò, però, non significa che sia (tanto) più facile trovare un tetto in periferia. A parte i problemi strutturali che troppo spesso si devono mettere in conto, specialmente in un Paese come l’Italia in cui le aree interne (che non son mica solo quelle montane, ma ogni zona fuori da una cerchia più o meno metropolitana) rappresentano un problema serissimo che non riesce nemmeno a entrare come dovrebbe nel dibattito pubblico.

Ecco, appunto. L’Italia. La situazione dei prezzi delle case è sempre in aumento ma, a quanto pare, una notizia buona c’è: iniziano, i rincari, a perdere slancio. La fotografia dell’Istat racconta che l’indice dei prezzi delle case, o meglio delle abitazioni, l’Ipab, è salito nel secondo trimestre di quest’anno del 2,7% rispetto al periodo precedente portando il trend annuale degli aumenti al 3,9%. Una crescita importante ma inferiore rispetto a quella che si registrò un anno fa quando, nel primo trimestre, l’Ipab era salito del 4,4%. In calo sono sia i prezzi delle case già esistenti che delle nuove costruzioni: +4,5% per le prime rispetto al +4,9% del trimestre precedente, +1,1% per le altre a fronte dell’1,5% dello stesso periodo.

La dinamica territoriale relativa all’andamento dei prezzi delle case è, al solito, frammentata e vede il Nord ancora in testa. Il Nord-Est, per la precisione, accelera (+5,4% rispetto al 5,2% precedente, con rincari al 6,5% delle vecchie abitazioni rispetto alle nuove costruzioni che salgono solo dello 0,8%). Altrove la situazione sembra più andante: +3,8% nel Centro (in decelerazione dal +4,7%), +3,6% nel Sud e Isole (da +4,7%) e +3,4% nel Nord-Ovest (da +3,8%). I divari, e non ci voleva Lagarde a ricordarcelo, sono anche tra città e periferia. E i prezzi, a Roma, registrano un incremento su base annua del 4,4% (in rallentamento rispetto al +6,5% del trimestre precedente). C’è poi Milano, dove si evidenzia un rialzo tendenziale del 2,0% (in forte ripresa dopo il -0,1% del primo trimestre) e Torino, che segna una crescita pari all’1,9% (in decelerazione dal +6,4% del trimestre precedente).

Gli aumenti dei prezzi per le case vanno riferiti, innanzitutto, ai tagli sui tassi operati nei mesi scorsi dalla Bce. Che hanno, sostanzialmente, fanno ripartire un po’ il mercato immobiliare. Che, nel 2025 e stando ai dati pubblicati nell’European Outlook 2026 si Scenari Immobiliari dovrebbe arrivare a valere ben oltre i 160 miliardi di euro, per la precisione dovrebbe attestarsi attorno ai 162 miliardi. Un aumento stimato, rispetto all’anno precedente, nel 6,8 per cento. Ma lo scatto, vero, è previsto nel 2026. Già, perché stando agli analisti, potrebbero scattare verso l’alto le compravendite il cui numero potrebbe superare addirittura gli 800mila affari. Il 2025, invece, potrebbe chiudersi con circa 770mila abitazioni vendute con un rialzo degli affari che sfiora il 7 per cento (+6,9%). Più affari, però, potrebbero comporteranno un conseguenziale aumento dei prezzi delle abitazioni. Che, se nel 2025 si attesteranno attorno a una media del 3,1%, per il 2026 potrebbero lievitare ben oltre il 4 percento.


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