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Cronaca

Proteste in Iran: manifestazioni diffuse e assalto al palazzo del governatore di Fasa

di Redazione -


Le proteste in Iran non si fermano e continuano a estendersi da una città all’altra, alimentate dal malcontento per la crisi economica e l’aumento del costo della vita. Nelle ultime ore si sono registrate nuove manifestazioni in diversi centri del Paese, mentre nel sud dell’Iran è stato preso di mira il palazzo del governatore provinciale di Fasa.

Secondo filmati diffusi da media dell’opposizione, gruppi di manifestanti si sono radunati oggi nelle città di Isfahan e Kermanshah. A Isfahan le immagini mostrano persone riunite nella storica piazza Naqsh-e Jahan, uno dei luoghi simbolo della città e già in passato teatro di mobilitazioni durante fasi di tensione sociale.

Studenti rilasciati all’Università di Teheran

Sul fronte universitario, arrivano segnali di allentamento della pressione delle autorità. L’Università di Teheran ha fatto sapere che tutti gli studenti arrestati durante una protesta nel campus nei giorni scorsi sono stati rilasciati. La conferma è arrivata da un rappresentante dell’ateneo, che ha spiegato come la liberazione sia avvenuta dopo un intervento diretto del rettorato. In totale erano stati fermati quattro studenti durante la manifestazione.

Attacco alla sede del governatore a Fasa

La tensione più alta si è registrata però a Fasa, nel sud del Paese, a circa 780 chilometri dalla capitale. Qui un gruppo di persone ha attaccato e danneggiato l’ufficio del governatore provinciale. Secondo quanto riferito dalle autorità giudiziarie locali, sono stati infranti vetri e danneggiata una porta dell’edificio.

Per l’episodio sono state arrestate quattro persone. Nel corso degli scontri, stando alle stesse fonti, tre agenti di polizia sono rimasti feriti. Le autorità parlano di danni contenuti, ma l’episodio conferma il clima di forte tensione che attraversa il Paese.

Le proteste partite dal carovita

Le manifestazioni hanno avuto origine nei giorni scorsi a Teheran, inizialmente come protesta spontanea di commercianti contro l’aumento dei prezzi, per poi estendersi ad alcune università e ad altre città. Un movimento che riflette un disagio economico sempre più diffuso tra la popolazione.

L’intervento del Mossad e la risposta del presidente

A complicare ulteriormente il quadro è intervenuto un messaggio del Mossad, che attraverso i social ha invitato i manifestanti iraniani a intensificare le proteste, dichiarando di essere al loro fianco. Parole che hanno immediatamente acceso nuove polemiche sul piano politico e diplomatico.

Intanto il presidente iraniano Massoud Pezeshkian ha dichiarato di essere disposto ad ascoltare le “richieste legittime” dei manifestanti, riconoscendo le difficoltà economiche che il Paese sta attraversando. Resta però da capire se alle parole seguiranno misure concrete in grado di placare una protesta che, giorno dopo giorno, sembra trovare nuova forza.

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