Esteri

Putin: “Raggiungeremo i nostri obiettivi”

di Redazione -

VLADIMIR PUTIN


“È passato un anno da quando l’operazione speciale è iniziata. Un anno da quando i nostri militari ristabiliscono l’ordine, la pace e la giustizia nella nostra terra, proteggono il nostro popolo e distruggono le radici del neonazismo. Sono eroi. L’intero Paese li aiuta, fornendo al fronte tutto il necessario”. Il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Sergei Medvedev si è affidato a Telegram per dire la sua sul primo anniversario dell’inizio dell’operazione militare speciale russa in Ucraina, affermando che “la vittoria sarà raggiunta. Vogliamo tutti che questo accada il prima possibile. E quel giorno verrà. Restituiremo i nostri territori e proteggeremo in modo affidabile la nostra gente, che ha sofferto durante gli anni di genocidio e bombardamenti”.
“E’ molto importante raggiungere tutti gli obiettivi dell’operazione militare speciale”, ha proseguito l’ex presidente, e “spingere il più lontano possibile i confini delle minacce al nostro paese, anche se questi sono i confini della Polonia”. Per Medvedev va quindi “distrutto il neonazismo” in modo che “il mondo trovi la pace tanto attesa”.
Le prospettive future, secondo Mosca, non sono per niente rosee e sarà sempre più invasivo il ruolo degli Usa: “Ci saranno trattative che, ne sono certo, diventeranno difficili e nervose” e dureranno “mesi, anni”.
Per il fedelissimo di Putin “le decisioni per il regime di Kiev, ovviamente, non saranno prese da una specie di Zelensky, se è ancora vivo, o dalla sua cricca. La decisione sarà presa oltreoceano da coloro che hanno in mano la fornitura di armi a Kiev e lo stanziamento di denaro per mantenere ciò che resta dell’economia ucraina”.
“I principali nemici del nostro Paese, ha attaccato ancora, vogliono indebolire il più possibile la Russia, dissanguarci a lungo. Pertanto, non sono interessati a porre fine al conflitto. Ma prima o poi, secondo le leggi storiche, lo faranno. E poi ci sarà un accordo. Naturalmente, senza accordi fondamentali su confini reali o su un nuovo Patto di Helsinki che garantisca la sicurezza in Europa. Solo una specie di accordo”.
Quindi, ha proseguito, “molto probabilmente inizierà un periodo non meno difficile. Mesi e anni estenuanti di confronti, capricci e maleducazione da parte di chi gestirà ciò che resta dell’Ucraina”. Ma “questo non può essere permesso”. Per i russi è “importante raggiungere tutti gli obiettivi dell’operazione militare speciale”.
“La Russia è aperta a raggiungere gli obiettivi dell’operazione militare speciale attraverso mezzi politici e diplomatici” ma a condizione che “cessi la fornitura di armi e mercenari occidentali all’Ucraina, della fine delle ostilità, del ritorno dell’Ucraina a uno status neutrale non allineato, del riconoscimento di nuove realtà territoriali che si sono sviluppate a seguito della realizzazione del diritto dei popoli all’autodeterminazione, della smilitarizzazione e della denazificazione dell’Ucraina, nonché dell’eliminazione di tutte le minacce provenienti dal suo territorio”. E’ quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri russia.
La Russia starebbe cambiando approccio sul campo di battaglia e ora punterebbe a portare avanti un confitto a lungo termine per “stremare” l’esercito di Zelensky. E’ quanto si legge nell’ultimo rapporto dell’intelligence britannica, secondo la quale il Cremlino intende ora puntare alla “conquista di nuovo territorio sostanziale”.

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