Politica

Regionali d’autunno, bis per il centrodestra nelle Marche

L'uscente Acquaroli confermato per un secondo mandato. Il campo largo a sinistra non convince

di Giuseppe Ariola -


Chi ben comincia è a metà dell’opera e il primo appuntamento delle regionali d’autunno si è chiuso con la netta vittoria del centrodestra nelle Marche. Eloquente quanto rappresentativo dell’esito elettorale assolutamente netto è stato il primo commento a caldo dello sconfitto Matteo Ricci: “I marchigiani hanno scelto la continuità”, sono state le poche ma esaustive parole del candidato governatore del centrosinistra. La riconferma di Acquaroli è infatti un dato colmo di significato politico. Innanzitutto è stata premiata la sua gestione e, benché l’astensionismo sia sempre e comunque un segnale allarmante, il calo di nove punti percentuali dell’affluenza alle urne non ha danneggiato il governatore uscente e può anzi significare anche che nella Regione non si avvertiva alcuna forte esigenza di un cambiamento. In secondo luogo, la tradizionale unità del centrodestra si conferma ancora una volta vincente su quella solamente elettorale che è stata messa in piedi dall’altra parte del campo.

Il campo largo non sfonda

L’alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle, ovvero il campo largo orfano dei centristi, tra Calenda che si è sfilato e Italia Viva costretta a candidare i propri esponenti in una lista civica, non ha premiato e adesso i suoi artefici rischiano di pagarne il prezzo. A partire da Elly Schlein che per chiudere l’accordo con Giuseppe Conte in chiave anti centrodestra ha trovato non pochi ostacoli all’interno dello stesso Pd. Al grido “Uniti si vince”, scandito a più riprese dalla segreteria dem per rompere le resistenze interne al partito di chi si opponeva a un abbraccio potenzialmente mortale con i 5 Stelle, non sono seguiti i fatti e, visto che l’intesa era stata salutata come un primo e indispensabile tassello per puntare alla vittoria alle politiche nel 2027, adesso sarà anche molto difficile relegare la sconfitta alle regionali nelle Marche a un mero fallimento locale.

Il centrodestra punta al 2-0 la prossima settimana

Tanto più che domenica prossima si apriranno le urne in Calabria, dove il centrodestra parte in assoluto vantaggio. Il governatore uscente e ricandidato per un secondo mandato, Roberto Occhiuto, dopo la riconferma di Acquaroli ha già suonato la carica. “Ci vediamo tra una settimana in Calabria per festeggiare un’altra grande vittoria e il 2-0 sulla sinistra”, ha commentato. Qui sarà particolarmente interessante verificare le percentuali dei pentastellati, che esprimono anche il candidato presidente per il centrosinistra, Pasquale Tridico. Se saranno deludenti come quelle delle regionali nelle Marche, l’alleanza con il Pd sarà molto probabilmente morta e sepolta perché i leader di entrambi i partiti non potranno che considerarla controproducente. E questo potrebbe riaprire anche la partita del candidato governatore in Campania, dove si voterà solamente a fine novembre. L’uscente Vincenzo De Luca, che ha dimostrato di non riuscire proprio a ingoiare il rospo rappresentato dal nome di Roberto Fico – in pole position ma non ancora ufficiale -, già da tempo ironizza proprio sui consensi ottenuti dai 5 Stelle alle regionali del 2020 ed è lì pronto ad avanzare un proprio nome. Con il sostegno del Pd che a livello regionale è guidato dal figlio Piero.


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