Cronaca

Garlasco, tra due settimane l’incidente probatorio dopo la riapertura del caso Poggi

di Redazione -


A diciotto anni dal delitto di Garlasco, l’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi si arricchisce di un nuovo capitolo. Il prossimo 17 giugno prenderà il via l’incidente probatorio richiesto dalla Procura di Pavia, che vede al centro dell’attenzione Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, già archiviato otto anni fa ma oggi formalmente indagato. Gli inquirenti puntano tutto sugli elementi scientifici, nel tentativo di chiudere la porta a ipotesi alternative e teorie non supportate da prove solide. Al centro delle analisi ci sarà una traccia di Dna trovata sotto le unghie di Chiara – mista a un secondo profilo maschile – e un’impronta di scarpa, la numero 33, rilevata sulle scale della cantina. Quest’ultimo è un dettaglio cruciale: secondo le sentenze, l’assassino non sarebbe mai sceso in cantina, ma ora si ipotizza che quell’impronta possa appartenere proprio a Sempio. La giudice per le indagini preliminari, Daniela Garlaschelli, ha affidato l’incarico agli esperti della Polizia scientifica: la genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchigiani. Il loro compito sarà quello di verificare se la traccia genetica può essere confrontata con quella degli indagati e se le impronte rilevate in casa Poggi sono attribuibili con certezza a qualcuno. Non sarà facile: molte delle tracce sono datate, e la conservazione dei reperti sarà determinante per l’affidabilità delle analisi. In particolare, la traccia di Dna sotto le unghie – già studiata nel processo di appello bis a carico di Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara e condannato in via definitiva – ha restituito in passato risultati discordanti. Secondo alcuni esperti, tra cui il genetista Francesco De Stefano, si tratterebbe di una traccia da “trasferimento”, ovvero lasciata indirettamente, ad esempio toccando un oggetto contaminato, e non direttamente da persona a persona. Inoltre, non permetterebbe di identificare con certezza un singolo individuo, ma solo una linea genetica maschile. Anche l’impronta 33 è stata già analizzata nel 2007, ma senza esito certo: non conteneva sangue e non fu possibile estrarre un Dna leggibile. Saranno infine esaminati oggetti mai analizzati prima, come una confezione di yogurt, una scatola di biscotti e un brick del tè trovati nella spazzatura della villetta. La speranza è che conservino ancora tracce utili, ma la loro lunga permanenza fuori da ambienti protetti potrebbe aver compromesso ogni possibilità di analisi utile. Le difese sono pronte a dare battaglia su ogni punto.


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